ERBA – “Vorrei che tutti e soprattutto i giovani provassero a pensare al significato di questa giornata: centouno anni fa, ragazzi poco più grandi di voi sono andati in guerra per difendere i valori, i confini e la pace sacrificando il bene più prezioso, la propria vita”.
Con queste parole il sindaco di Erba, Veronica Airoldi, si è rivolta agli studenti delle scuole erbesi e a tutti i cittadini presenti alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate onorata oggi, lunedì 4 novembre.
La commemorazione è iniziata con la messa celebrata da Mons. Angelo Pirovano presso la chiesa prepositurale ed è proseguita con il corteo e la deposizione delle corone di alloro presso il Monumento ai Caduti alla presenza delle autorità civili e militari e degli Alpini della sezione locale.
Coprotagonisti della mattinata gli alunni delle scuole secondarie di primo grado, “G. Puecher” e Istituto San Vincenzo, che attraverso l’esecuzione di brani musicali e la lettura di testi hanno partecipato alla cerimonia.

A loro, in particolare, si è rivolta il sindaco Airoldi: “Questi ragazzi hanno rinunciato alla vita, agli affetti per difendere un ideale che era anche un ideale di pace – ha spiegato – Noi saremmo disposti a rinunciare a qualcosa, anche di più piccolo, per il bene di qualcun’altro? Grazie a loro la nostra Nazione è cresciuta su valori importanti e mi piacerebbe che le nuove generazioni tenessero vivi questi valori”.

Sulla scia delle parole del primo cittadino, anche il presidente emerito della sezione Ana di Como, Achille Gregori, ha commentato: “Tutto ciò che accadde sia da voi ricordato e conservato per il futuro: dovrete trasmettere il ricordo e mantenere viva la memoria per non perdere il sacrificio di questi ragazzi che grazie alla loro opera ci hanno condotto al Paese in cui viviamo”.

A chiudere gli interventi il vicesindaco e senatrice Erica Rivolta: “Giornate come questa ci ricordano che nulla di quello che abbiamo e viviamo tranquillamente è scontato – ha dichiarato – Ricordiamo il dramma di questi ragazzi che nelle trincee e sul fronte hanno vissuto morte, fame, paura e freddo”. E quindi rivolgendosi agli studenti: “Grazie per essere qui perché questa commemorazione ha senso con la vostra presenza”.

La cerimonia è quindi proseguita a Palazzo Majnoni dove il sindaco ha consegnato il testo della Costituzione Italiana e il Tricolore a 50 neodiciottenni erbesi: “La Costituzione ci ricorda che ciascun cittadino ha diritti e doveri che deve conoscere, mentre il Tricolore è segno della patria e credo sia importante che ciascuno di noi lo abbia, lo difenda e lo ami – ha dichiarato – Abbiamo voluto ripetere questo gesto perché credo sia importante che il Comune non si limiti a dare una carta d’identità, ma vi sia anche vicino nel passaggio alla maggiore età. Sono felice come sindaco che il Comune vi sia vicino”.

Tra i giovani diciottenni anche Chiara Tafa che oggi, oltre al Tricolore e alla Costituzione, ha ricevuto ufficialmente la cittadinanza italiana: “È un grande onore per noi”, ha commentato il sindaco.
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