
EUPILIO – “Tante volte ci dimentichiamo delle cose belle che abbiamo sia dentro che fuori ” parole forti, che hanno fatto riflettere i partecipanti all’incontro di stasera, venerdì, con l’atleta paralimpico Daniele Cassioli presso la sala consiliare di Eupilio.
La serata è stata presenata dal sindaco Alessandro Spinelli , dall’assessore Emanuela Zanconi e dalla collaboratrice per gli eventi culturali Lucilla Frigerio.
Una storia ricca di sfumature quella di Daniele Cassioli, fisioterapista non vedente, romano di nascita, varesino di adozione. Un percorso lungo, a volte difficile, ma pieno di soddisfazioni, raccontato anche attraverso la testimonianza dei suoi genitori, trasmessa in un video a inizio serata: “Abbiamo scoperto la cecità di nostro figlio quando aveva soli tre mesi. Inizialmente abbiamo cercato una cura, poi quando abbiamo capito che si trattava di un problema definitivo abbiamo cercato un’alternativa per consentire comunque al nostro bambino di vivere una vita come tutti gli altri. E’ stato fondamentale accettarlo fin da subito per conviverci nel migliore dei modi. Noi abbiamo i nostri meriti, ma lo spirito di Daniele è stata la vera forza. E’ sempre stato un leader dall’asilo fino all’università. Spesso non abbiamo accolto fin da subito le sue scelte, forse per paura, ma la sua determinazione, la sua convinzione e il suo coraggio ci hanno portato sempre ad affiancarlo. Non avremmo potuto sperare in un figlio migliore “.
Daniele ha svelato poi cosa rappresenta lo sport nella sua vita: “Fin da piccolo ho praticato attività sportiva. Ho cominciato con il nuoto, proseguito con il karate. La mia strada l’ho trovata però a 9 anni quando ho scoperto che anche i ciechi potevano sciare. Nel 1995 ho provato per la prima volta lo sci nautico sull’acqua sul lago di Como. La Federazione Italiana Sci nautico accoglie tanti ragazzi con disabilità, dimostrando come altre realtà che la vita è godibile nonostante la nostra condizione”.
Il campione di sci nautico ha poi evidenziato che qualsiasi attività sportiva può aiutare a superare i propri: “Lo sport è una terapia pazzesca. Per me che sono cieco lo è ancora di più, perchè mi permette di muovermi, di relazionarmi con lo spazio. Nessuno sport è precluso ai disabili: la passione è la spinta per riuscire ” .
L’esperienza universitaria è stata un tassello essenziale nella sua crescita come raccontato: ” Ho frequentato il corso di fisioterapia presso l’università Insubria di Varese. Mi sono laureato con 110 lode e subito dopo ho intrapreso dei corsi di osteopatia. L’università mi ha regalato grandi soddisfazioni e durante questi anni ho scoperto l’importanza di coltivare i rapporti. Le mie vittorie più grandi sono quelle di tutti i giorni: ogni mattina quando mi alzo ho qualcosa da fare e capisco di essere realizzato”.
“Ho imparato ad apprezzare la mia diversità come se fosse una caratteristica personale – ha continuato Daniele – Differenza è ricchezza. Se fossimo tutti uguali sarebbe un mondo noioso. Ciò che non conosciamo spesso ci fa paura e la curiosità è un mezzo per avvicinarsi. Tante volte le persone vedevano solo quello che non potevo fare e se le avessi ascoltate e quindi mi fossi arreso, ora non sarei quello che sono “.
Per concludere, Daniele ha lanciato un messaggio rivolto a chi si trova nelle sue condizioni di non vedente: “Dobbiamo volere la normalità, non pretendere di più rispetto a chi ha la vista”.