Domenica 2 febbraio la messa in onore del missionario erbese
Nel 2025 gli Amici di padre Aristide Pirovano pubblicheranno le testimonianze di chi l’ha conosciuto
ERBA – Il 3 febbraio 2025 ricorrono i 28 anni dalla morte di monsignor Aristide Pirovano. Erba celebrerà questo anniversario nel ricordo e nella preghiera per iniziativa della Comunità pastorale Sant’Eufemia e dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano.
Domenica 2 febbraio, Giornata per la Vita, padre Aristide sarà ricordato nella Santa Messa che sarà celebrata alle 10 nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente. Mentre, l’evento musicale che solitamente accompagna la celebrazione in suffragio si svolgerà in concomitanza del 110° anniversario della nascita di padre Aristide (22 febbraio 1915).
Oltre a questa iniziativa, per celebrare l’anniversario lungo tutto il 2025 gli Amici intendono pubblicare mensilmente sul proprio sito le testimonianze esclusive di persone che hanno conosciuto monsignor Pirovano. Il primo di questi documenti, già online, è a firma dell’ingegner Teresinha Botelho. Questi per conto dei Poveri Servi della Divina Provvidenza ha progettato tutte le grandi opere ideate da padre Aristide nella comunità brasiliana di Marituba.
«Un grande dono di Dio»: così l’ingegner Botelho ricorda il Vescovo missionario erbese nella sua testimonianza. L’ingegnere ammette di esserne stata profondamente colpita fin dal primo incontro: “Nonostante la sua apparenza fragile, trasmetteva una grande forza d’animo e una presenza di Dio palpabile. Tra le caratteristiche indelebili, il costante sorriso. Aveva una gioia di vivere e un entusiasmo nel fare tutto per i più bisognosi, e con questa gioia riusciva a contagiare la gente. E poi l’attenzione alle persone, infatti interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo per ascoltare un povero che veniva a parlargli. Il suo insegnamento più grande era Amare Dio attraverso il prossimo, soprattutto i bambini, i poveri e i malati”.
Nella testimonianza si rievoca la “grande missione” di padre Aristide a Marituba: “Offrire alle persone di questo territorio una vita degna di figli di Dio, attraverso l’evangelizzazione, l’istruzione, la salute e la creazione di opportunità di lavoro e reddito. La sua presenza sui cantieri era attenta, ma rispettosa. Voleva che tutto fosse fatto nel migliore dei modi, informandosi su ogni dettaglio e condividendo le sue esperienze, idee e suggerimenti. Ma sempre con grande rispetto per gli aspetti tecnici. Un lavoro possibile grazie alla Provvidenza di Dio, che si manifestava attraverso le persone che egli riusciva a toccare profondamente”.
Teresinha conclude sottolineando come i due grandi sogni affidati da padre Aristide ai Poveri Servi della Divina Provvidenza – una “scuola del lavoro” e un ospedale – siano oggi altrettante realtà. Quei luoghi sono oggi l’Ospedale Divina Provvidenza e il Centro di educazione professionale Dom Aristides Pirovano.