Erba

Erba. Polveri sottili, l’appello alle istituzioni del Circolo Ambiente “Alpi”

Miryam Colombo 13 Novembre 2020

Attualità, Erba

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ERBA – “È ancora allarme polveri sottili nell’aria. E ancora una volta le Istituzioni, Governo, Regioni e Comuni, non fanno nulla!”. Queste le parole dei volontari del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” che, a fronte degli ultimi dati relativi alla qualità dell’aria in città, hanno lanciato un appello alle istituzioni affinché si intervenga con provvedimenti concreti volti a migliorare la qualità dell’aria nel territorio.

Secondo quanto riferito, ieri, giovedì, a Erba la centralina Arpa ha misurato 71 microgrammi/mc di PM10, oltre il limite di legge di 50 microgrammi, con un indice di qualità dell’aria definito “Molto scarso” (sempre ieri il PM 10 a Como era a 74, a Cantù 69).

“Il problema è generalizzato su tutta la Pianura Padana, ma questo non può essere una scusante per le Istituzioni che, ancora una volta, non si muovono – hanno fatto sapere gli esponenti del gruppo -. Al contrario Regione Lombardia nelle scorse settimane ha prorogato fino a inizio 2021 la deroga alla circolazione dei diesel euro 4, andando quindi contro qualsiasi logica”.

Altrettanto grave sarebbe, secondo gli ambientalisti, l’impasse istituzionale a livello nazionale: “Proprio a inizio mese la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per aver ‘sistematicamente e persistentemente’ violato le norme sull’inquinamento atmosferico, proprio per le polveri sottili! Una situazione che va avanti da decenni! Lo Stato italiano, coi vari Ministri dell’Ambiente che si sono succeduti, non ha fatto abbastanza (oseremmo dire che hanno fatto poco o nulla) per risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria nella parti più inquinate del Paese, che sono anzitutto la Lombardia e la Pianura Padana”.

“Secondo noi le Istituzioni, Regione in testa e poi i Comuni del territorio, devono da subito mettere in campo provvedimenti seri e duraturi per disinquinare l’aria – hanno continuato -. È giusto che, in questa difficile fase che stiamo vivendo, la priorità di azione debba essere dedicata all’allarme virus, ma anche la questione smog è un problema di ordine sanitario, che rischia di interessare la parte più debole della popolazione, ovvero gli anziani e chi soffre di patologie respiratorie”.

Da qui l’appello alle istituzioni perché si prendano provvedimenti per limitare il traffico nei centri urbani, riscaldamenti a meno di 19°C per gli edifici pubblici e privati, ma soprattutto venga ripensata l’intera mobilità nelle città e venga incentivato l’uso di fonti energetiche pulite, passando dai combustibili fossili alle rinnovabili. “Solo così si riuscirà a migliorare la qualità dell’aria del nostro territorio”, hanno chiosato gli ambientalisti.