ERBA – A 100 anni dalla sua nascita e a 60 dalla sua consacrazione episcopale, ieri la comunità ecclesiale e civile di Erba ha ricordato con commozione e affetto monsignor Aristide Pirovano, nell’intensa giornata in cui la città ha celebrato la festa patronale di Santa Maria Nascente e ha onorato i suoi cittadini benemeriti.
Poco prima delle 10 sono giunti in piazza della Prepositura la trentina di giovani e giovanissimi dell’Oratorio protagonisti della Fiaccolata partita sabato mattina da Verona, presso la Casa generalizia dei Poveri Servi della Divina Provvidenza di don Giovanni Calabria, a cui padre Aristide, al momento di rientrare in Italia nel 1991, affidò la responsabilità della missione brasiliana di Marituba.
In poco più di un giorno hanno percorso a piedi 200 km, passandosi la fiaccola di mano in mano, riposandosi e rifocillandosi a bordo di due pullmini che li scortavano: tra loro anche Carlo Farina e Luca Pellegata, consiglieri dell’Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano. Al loro arrivo sono stati accolti dai sacerdoti che stavano per celebrare la Santa Messa delle 10 e dall’applauso di familiari, amici e altri fedeli. Un breve momento di preghiera ha preceduto l’accensione del braciere. Don Raffaele Anfossi, vicario per la Pastorale giovanile della Comunità pastorale Sant’Eufemia, che ha guidato la Fiaccolata, ha ricordato padre Aristide nei suoi vari passaggi esistenziali: “Figlio di questa comunità, poi fratello e sostegno durante la guerra, infine pastore e guida che ha aperto la città al mondo”.
A seguire la solenne celebrazione eucaristica per la festa patronale di Santa Maria Nascente, presieduta da don Luigi Zambianchi nel suo 50° di sacerdozio, e concelebrata da diversi altri sacerdoti, tra i quali padre Daniele Frigerio, che a sua volta festeggiava i 35 anni di ministero. Padre Aristide è stato ricordato in vari passaggi della Messa e in particolare al termine, quando don Giovanni Afker, responsabile della Comunità pastorale, ha auspicato che la sua figura non sia solo oggetto di memoria reverente, ma diventi «sostegno per vivere entusiasticamente il nostro presente».
Successivamente, nella suggestiva cornice del Tempietto del Parco Majnoni, ha avuto luogo la cerimonia per l’assegnazione della benemerenza civica Eufemino al maestro musicista Giuseppe Pina (alla memoria), alla costumista Premio Oscar Franca Squarciapino e al poeta Francesco Maria Gottardi, all’inizio della quale a padre Aristide è stata conferita la cittadinanza onoraria. “Persona di grande valore umano – l’ha salutato il sindaco di Erba Marcella Tili -, promotore di un messaggio di forte solidarietà, oggi portato avanti dall’Associazione degli Amici”.
Ha poi sottolineato: “Non è un caso che questo messaggio sia ancora oggi così radicato nella nostra città, nella quale i valori umani e cristiani sono fortemente presenti. L’impegno di padre Aristide a difesa dei deboli e la sua capacità di ideare e realizzare imprese altamente umanitarie con determinazione e concretezza sono proprie del dna degli erbesi. Lui, grande interprete di questi valori, ne è divenuto testimone oltre i confini della sua terra”. E ha concluso ringraziando gli Amici per l’impegno profuso in questi anni e citando un brano del testamento spirituale di padre Aristide: “Desidero e voglio essere sepolto a Erba. Il motivo profondo è che io ho amato molto il mio paese e sono stato molto riamato e stimato. Ho speranza che, pregando sulla mia tomba, qualche giovanotto o ragazza possa sentirsi chiamato/a a seguire la stessa vocazione…”.
Dopo la lettura della biografia di padre Aristide, a cura del presidente del Consiglio Comunale Matteo Redaelli, hanno preso la parola i capigruppo consiliari Elisabetta Aquaro, Enrico Ghioni, Anna Proserpio, Severino Rusconi, Erica Rivolta e Giovanna Marelli, che nei loro interventi hanno motivato lonorificenza, deliberata in modo concorde e successivamente votata allunanimità. La cerimonia è poi proseguita con la consegna di una targa recante lindicazione della cittadinanza onoraria a Gianfranco Pirovano, cugino di padre Aristide, e a Enrica Sangiorgio Cavenaghi, presidente degli Amici, che ha ricevuto anche un attestato di merito per lassociazione. «Padre Aristide non amava le onorificenze – ha detto la Presidente -, ma questa lavrebbe accolta con gioia. Lo scenario della sua vita è stato il mondo, ma Erba è sempre stato il suo ancoraggio». Targhe e attestati sono stati consegnati anche a padre Francesco Rapacioli, rettore del Seminario del Pontificio Istituto Missioni Estere, a nome del Pime («conobbi padre Aristide già anziano, ma mi colpì ugualmente per la vitalità e la capacità di stupirsi malgrado letà») e a don Ettore Dubini, a nome della Comunità pastorale SantEufemia e in rappresentanza di don Giovanni Afker.
L’Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano ringrazia di cuore l’Amministrazione Comunale della Città di Erba per avere deliberato all’unanimità questa onorificenza a padre Aristide e accoglie lattestato di merito come uno sprone a proseguire ulteriormente e a intensificare il proprio impegno.