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Erba non dimentica: posata al Parco Majnoni la targa per le vittime del Covid 19

Miryam Colombo 26 Marzo 2023

Attualità, Erba

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ERBA – Sono stati molti gli erbesi che, riuniti in un simbolico abbraccio, hanno preso parte alla cerimonia di posa della targa in memoria delle vittime della pandemia di Covid 19.

Un momento voluto, come sottolineato, tanto dall’Amministrazione Caprani quanto da quella Airoldi per mantenere vivo il ricordo di chi ci ha lasciati e per ringraziare chi ha dato il proprio contributo per affrontare l’emergenza.

Così nel tardo pomeriggio di ieri, sabato, i rappresentanti del Consiglio comunale, maggioranza e minoranza, le autorità militari, civili, religiose e sanitarie, i rappresentanti di gruppi e associazioni si sono date appuntamento presso il parco Majnoni per onorare queste intenzioni.

Gli interventi delle autorità

“La memoria va coltivata e questo è un segno di vicinanza a chi ci ha lasciato e a chi è rimasto ad affrontare un grande dolore – ha dichiarato in apertura l’assessore Matteo Redaelli -. Abbiamo voluto convocare tutti coloro che hanno partecipato al Centro Operativo Comunale e chi ha dato il proprio contributo. Ovviamente ringraziamo tutti loro che hanno gestito l’emergenza, ma diciamo grazie anche ai nostri concittadini che sono stati esemplari. Pensavamo che questa pandemia ci avrebbe migliorati, ma sembra che, invece, i difetti si siano accentuati. Il ricordo di queste persone, quindi, deve farci capire che questi difetti devono essere messi da parte”.

Anche il sindaco della città, Mauro Caprani, ha voluto evidenziare l’importanza della memoria. “In Italia abbiamo avuto 25 milioni di abitanti contagiati e 190 mila decessi per questa pandemia che per certi versi è stata gonfiata – ha affermato -. In quel periodo si sono attribuiti parecchi decessi al Covid 19. Non sono negazionista e quello che dovremmo imparare è non dimenticare, nonostante siamo un popolo che tende a farlo quando tutto è terminato, quanto tutto sembra andare meglio. Speriamo che ci abbia insegnato qualcosa questa tragedia che è diventata anche una questione sociale”.

E, dopo aver sottolineato il fondamentale apporto dato dalla scienza nella risoluzione dell’epidemia, Caprani ha continuato: “Un’altra cosa che non dovremmo dimenticare è che dobbiamo riuscire a controllare gli eccessi in modo che non prenda il sopravvento la paura. Speriamo che quanto accaduto non passi in secondo piano, che ci si ricordi. Che si guardi avanti, che si abbia fiducia nella ricerca e nelle istituzioni che forse all’inizio non sono riuscite ad agire nel migliore dei modi. Ringrazio tutti, ma soprattutto Veronica (Airoldi, ndr) per il peso, anche psicologico, che ha dovuto affrontare”.

Ed è stata proprio l’ex sindaco Veronica Airoldi a prendere la parola. “Quando è iniziata la pandemia non avremmo potuto immaginare a cosa saremmo andati incontro – ha ricordato -. Tuttavia, abbiamo potuto affrontare tutto questo perché abbiamo potuto contare su una rete importante.
Se siamo riusciti a raggiungere tanti cittadini che si sentivano soli è stato grazie a questa catena di solidarietà”.

L’Airoldi ha, quindi, ripercorso i momenti drammatici vissuti in quei giorni e ha messo in evidenza il valore dell’esperienza vissuta. “Dobbiamo fare tesoro di questa traversata nel deserto – ha chiosato -. Siamo fortunati e dobbiamo essere grati. Questo ci faccia sentire l’impegno di dare speranza alle nuove generazioni”.

A chiudere gli interventi sono stati poi il dottor Giuseppe d’Amico del reparto rianimazione dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba, il coordinatore della Protezione Civile Erba Laghi, Stefano Casartelli, e il presidente della Fondazione Giuseppina Prina, il dottor Alberto Rigamonti.

“Abbiamo sofferto, abbiamo perso molte persone – hanno sottolineato nei propri interventi -. Tuttavia, dobbiamo cercare di fare tesoro di quello che abbiamo passato e dobbiamo ricordare che chi non c’è più. Il ricordo deve essere un monito perché, se cerchiamo di stare tutti insieme, si può vincere la battaglia.

La targa

Al termine dei discorsi, il sindaco Mauro Caprani e l’ex prima cittadina Veronica Airoldi hanno scoperto la targa. Su questa si legge: “La città di Erba non dimentica i suoi cittadini vittime della pandemia Covid-19. La città di Erba pose nell’anno 2023”.

Come è stato sottolineato, la scelta del luogo non è stata casuale: la lastra è stata posta nel parco comunale, luogo frequentato e amato dagli erbesi, in un punto di passaggio così che tutti possano sostare e ricordare.

Il prevosto della Comunità Pastorale di Erba, mons. Angelo Pirovano, ha quindi benedetto la targa. La cerimonia si è conclusa presso la chiesa di Santa Maria Nascente con una messa in suffragio alle vittime del Covid 19.