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Erba-Marituba, scuole “gemellate” online: nuova testimonianza su padre Aristide

Redazione 19 Settembre 2025

Attualità, Erba

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ERBA – Un “ponte” virtuale da un continente a un altro. È quello realizzato nei giorni scorsi durante la visita a Erba di suor Letícia Souza de Lima, Povera Serva della Divina Provvidenza, religiosa della congregazione alla quale negli anni Novanta monsignor Aristide Pirovano “affido” la comunità brasiliana di Marituba, dove aveva svolto la sua ultima missione. Responsabile del Pae (il programma educativo di bambini e ragazzi in asili e scuole), a Erba suor Letícia ha incontrato la presidente dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano Rosanna Pirovano, amici e conoscenti, e ha sostato in preghiera sulla tomba di padre Aristide.

Ma il “cuore” delle sue giornate erbesi sono state le attività scolastiche svolte presso l’Istituto San Vincenzo. D’intesa e in collaborazione con la dottoressa Franca Farina, presidente della Cooperativa San Vincenzo, ha impostato il progetto “Connessione”, grazie al quale bambini e ragazzi delle scuole primarie delle sedi di Erba e Albese con Cassano sono entrati in comunicazione e dialogo con i loro omologhi della scuola San Giuseppe di Marituba. Collegati via web, gli alunni si sono presentati reciprocamente, si sono scambiati informazioni personali, nozioni didattiche e curiosità di vita quotidiana e hanno condiviso canti e preghiere. Il progetto ha coinvolto presidi e docenti e si è esteso anche all’Istituto professionale agro-ambientale e ai corsi Asa-Oss di Albese (collegati al Brasile rispettivamente con la Fazendinha agricola e la scuola di formazione per infermieri). Un gemellaggio online, insomma, che risponde al proposito dell’Istituto San Vincenzo di stimolare e conservare al proprio interno una sensibilità missionaria, e che non esclude sviluppi futuri “in presenza”, a Erba o a Marituba.


E proprio da Marituba proviene il “coro” di voci femminili che dà corpo alla nuova testimonianza che gli Amici di Monsignor Pirovano metteranno online sul loro sito (www.amicimonspirovano.it) il 22 settembre, come avviene ogni mese in occasione dei 110 anni dalla nascita di padre Aristide (22 febbraio 1915). Sono ricordi raccolti negli anni dagli Amici e conservati nell’archivio dell’Associazione. Ne emerge il ritratto di un uomo spiritualmente unito a Dio, ma nello stesso tempo profondamente immerso nelle vicende quotidiane delle persone con cui veniva a contatto.

«Un regalo straordinario di Dio e il pastore di un grande gregge in cui ha mantenuto sempre vivo lo spirito missionario», dice per esempio Milzès Ribeiro dos Santos, donna di servizio. «Una persona speciale, totalmente illuminata da Dio», le fa eco Eliete Ramos Barbosa, infermiera. Anche Maria Ester Oliveira Siqueira, casalinga, lo definisce «un uomo molto speciale, pieno di Dio e di amore per il prossimo». Maria Antonia Teodora de Paula, infermiera, ha ben presenti «la sua integrità, la serietà e la fermezza nel servizio all’opera di Dio». Un’altra infermiera, Francisca Aldenora Costa Chavez, lo considera un modello di vita cristiana, tanto da tenerne la fotografia tra quelle dei santi conservate nel piccolo reliquiario custodito in salotto.

Maestro di fede e di vita, padre Aristide, e i suoi insegnamenti sono conservati nel cuore di chi li ha ricevuti. «Un giorno gli domandai perché andava a piedi a visitare le famiglie – ricorda Francisca -. Mi rispose che cercava di seguire le orme di Gesù, e lui non aveva macchine…». Milzès cita una sua massima: «Non desiderare compiti uguali alle tue forze, ma forze uguali ai tuoi compiti».

Valga, in conclusione, la riflessione di Maria Antonia Teodora: «Tutti noi ogni mattina abbiamo bisogno di una nuova luce. Padre Aristide è stato una luce che ha illuminato la nostra vita».