
ERBA – Verrà presentato entro maggio il progetto definitivo per il ripristino degli argini in alcuni tratti del fiume Lambro. I lavori interesseranno i comuni di Erba, Eupilio, Canzo e Asso.
Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di opere di risezionamento, pulizia, messa in sicurezza e riqualificazione dell’alveo del torrente da Asso fino allo sbocco nel lago di Pusiano. Due le aree di intervento: la prima interesserà i comuni di Asso e Canzo, la seconda quelli di Erba e Eupilio.
Ammontano a circa 200 mila euro complessivi i fondi stanziati da Regione Lombardia alla Comunità Montana del Triangolo Lariano per gli interventi. Di questi, 66 mila euro verranno assegnati alla zona Asso-Canzo e 61 mila euro a Erba-Eupilio.
I Comuni in collaborazione con il Consorzio del Torrente Lambrone hanno già iniziato ad eseguire monitoraggi preliminari, ma, dopo l’approvazione del progetto definitivo prevista in maggio, bisognerà attendere la fine dell’anno per l’appalto dei lavori che inizieranno con il 2020.
Un altro intervento sul reticolo idrografico dell’erbese, dunque. Interventi necessari affinché si prevengano grandi danni causati da eventi di piena: “La pulizia degli alvei e il rifacimento degli argini è fondamentale per evitare che si creino situazioni di pericolo dovute soprattutto al trasporto di materiali e all’erosione delle sponde – ha precisato l’ingegner Nicola Santoro del Comune di Erba.
Non sempre le ragioni di queste opere sono chiare ai non addetti ai lavori. È il caso degli interventi realizzati negli scorsi mesi e conclusi da poco lungo la roggia Fiume in corrispondenza di via Alserio a Erba: “Abbiamo ricevuto alcune lamentele da parte dei cittadini per quanto fatto – ha proseguito Santoro – Ci hanno chiesto perché avessimo allargato l’alveo del torrente e perché non avessimo fatto lo stesso”.
Come spiegato dal tecnico si tratta in realtà di operazioni differenti: “La sezione è semplicemente stata liberata dai rifiuti (amianto, inerti, plastica) accumulati in anni e anni, sono state demolite le opere abusive e abbattuto il torrino in cemento armato – ha spiegato – Di fatto, la sezione è tornata quella che era sessant’anni fa”.
A seguire, i lavori di ripristino delle scogliere funzionali alla preservazione delle sponde dai fenomeni di erosionedovuti all’azione dell’acqua soprattutto durante eventi di piena. Per questo motivo, è stato sostituito il tubo di raccolta dell’acqua, posto al di sotto di via Alserio, per facilitare lo smaltimento delle acque: “La tubazione preesistente aveva un diametro di 80 cm – ha proseguito Santoro – Quello che abbiamo posizionato ha sezione rettangolare che nel punto più stretto misura 2 m x 1,20 m. Riesce a smaltire 10 volte la portata massima di prima”.
Un discorso diverso riguarda invece il tratto della roggia a valle di via Alserio: “Quando avremo i contributi interverremo anche su quella porzione, ma lo faremo con criteri differenti perché siamo in zona di marcite – ha concluso – Puliremo l’alveo rimuovendo i materiali, ma non “ostacoleremo” la naturale fuoriuscita dell’acqua nei campi circostanti”.