ERBA – Grande partecipazione alla sue giorni dedicata alla Festa di San Rocco, che si è tenuta a Erba il 15 e 16 agosto. La sera dell’Assunta si è tenuto il Rosario meditato, con il quale si sono aperti i festeggiamenti presso l’oratorio di San Carlo e San Rocco.
L’indomani, numerosi fedeli hanno visitato l’Oratorio, rimasto famoso nel tempo a difesa delle tradizioni del borgo. Per l’occasione è stata esposta, ai piedi della storica effige di San Rocco, la reliquia del santo.
Una grande festa, come ha sottolineato nella sua omelia Mons. Angelo Pirovano partendo proprio dalle parole tratte dal Vengelo di Luca: “E cominciarono a far festa”.
E sono stati tre i motivi per cui gli erbesi hanno festa. Il primo riguarda la celebrazione di san Rocco, titolare insieme a san Carlo della chiesa del rione Pradelmatto di Erba, che gli avi hanno voluto dedicare al santo taumaturgo, che in vita ha conosciuto la peste e la guerra, affinchè avessero potuto giovare della sua protezione.
Il secondo motivo è il 260° anniversario della Dedicazione al culto di questa chiesa avvenuta il 5 maggio 1762; anniversario già celebrato il 4 maggio scorso. Le pietre di questa chiesa sono il segno tangibile di una fede che, nonostante le profonde trasformazioni di questi oltre due secoli, rimane intatta e viva nelle persone che abitano questo quartiere e in tutti gli erbesi.
Infine, ma non daultimo, il terzo motivo dei festeggiamenti riguarda la comunità parrocchiale, che in questa occasione si è stretta attorno alla chiesa di S. Carlo e S. Rocco, riscoprendo le proprie origini, esprimendo il senso di appartenenza alla vita del quartiere e manifestando il desiderio di ritrovarsi e ricostituirsi, in comunione con tutta la città.
La comunità di San Rocco, ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della festa e ai benefattori.
Il prossimo appuntamento è il 4 novembre con la Festa Patronale del Rione, Festa di san Carlo.