ERBA – “L’amavo troppo la mia Patria, non la tradite, e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia via e avrete compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale”. Con queste parole il partigiano Giancarlo Puecher salutava i propri cari prima di essere giustiziato la notte del 21 dicembre 1943.
La cerimonia di commemorazione
Come ogni anno, oggi, giovedì, le Amministrazioni comunali di Erba e Lambrugo si sono riunite presso Villa Majnoni per ricordare il sacrificio del giovane Puecher. Con loro le autorità civili e militari e i ragazzi della classe terza D, indirizzo digitale, della scuola media erbese ideatori e produttori di un cortometraggio, proiettato per l’occasione, in cui si ripercorrono gli ultimi giorni di Puecher.
“Abbiamo deciso di realizzare questo video in memoria di Giancarlo Puecher – hanno spiegato gli alunni Matteo Veronelli e Alex Picco in rappresentanza della classe – Il documentario è il risultato delle ricerche condotte sui documenti di Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ndr) e della Brigata Puecher. Ringraziamo Ferruccio Valerio per l’aiuto che ci ha dato e tutti i professori per la loro pazienza e sostegno”.

Dopo aver ringraziato e essersi complimentata con i ragazzi per l’impegno, il sindaco di Erba Veronica Airoldi ha quindi rivolto alcune parole ai presenti: “Stiamo attraversando un momento di crisi non solo economica, ma anche di valori, in Italia, in Europa e nel mondo occidentale – ha dichiarato – Oggi ricordiamo un evento doloroso, la morte di un giovane che ha deciso di combattere per affermare tanto la libertà dallo straniero e da un regime quanto la forza e la speranza di scegliere il proprio destino e un futuro migliore. Vogliamo far memoria dei sacrifici di quelle vite per non dimenticare che nulla di quello che abbiamo è scontato perché libertà e democrazia vanno difese e la nostra Carta Costituzionale è nata proprio per affermare il bene comune”.
Durante la cerimonia, il sindaco Airoldi ha consegnato un assegno a due ex studentesse della scuola media di Erba, che si sono distinte per il loro merito scolastico, Margherita Molteni e Martina Montenegro.

Ai giovani studenti si è rivolto anche il sindaco di Lambrugo, Giuseppe Costanzo che riferendosi alla figura di Puecher ha dichiarato: “Con il suo sacrificio, Giancarlo Puecher ha dimostrato che anche a 20 anni si è pronti per prendere alcune scelte importanti: era un ragazzo come tanti, iscritto alla facoltà di giurisprudenza e amante dello sport, che però ha imparato a ragionare con la propria testa; una persona semplice, ma con grandi ideali”. E quindi, l’invito: “Dovete concentrarvi sulla riscoperta dei valori veri della vita a partire dai piccoli doveri quotidiani, tra cui lo studio – ha spiegato – Dovete impegnarvi e non sprecare nemmeno un momento della vostra vita. Non abbiate mai paura di essere voi stessi, di fare scelte coraggiose e di servizio per la comunità che vi circonda. Scegliete qualcosa e lottate per raggiungerlo”.
La commemorazione è quindi proseguita con la deposizione delle corone di alloro presso la lapide all’esterno della scuola secondaria “Puecher”, presso Largo Puecher e presso il cimitero maggiore di Erba, luogo dell’esecuzione del giovane partigiano.
Il video dei ragazzi della 3D
Frutto del lavoro di alcuni mesi, il video proiettato durante la commemorazione di oggi ha visto i giovani studenti della classe 3D della scuola media “Puecher” divenire sceneggiatori, registi, attori e produttori del proprio documentario sotto la guida della professoressa Patrizia Calcaterra e del giornalista Ferruccio Valerio.
Il cortometraggio in bianco e nero mette in scena i momenti principali della cattura e uccisione di Giancarlo Puecher e si chiude sulle parole dell’inno di Mameli cantato dagli studenti: “I ragazzi hanno imparato tutto l’inno nazionale – ha precisato la professoressa Calcaterra durante la cerimonia di commemorazione di questa mattina – E spesso lo cantiamo in classe perché esso rappresenta chi siamo, da dove veniamo: credo che anche rispettando i simboli della nostra patria si diventa dei bravi cittadini e, come ricordo spesso ai ragazzi, la prima cosa da imparare è la responsabilità che ciascuno di noi ha, soprattutto quella civica”. Un modo differente, dunque, per educare alla cittadinanza, come sottolineato anche dalla preside Anna Toffoletti.
Il documentario nasce nell’ambito di un progetto sperimentale avviato all’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 sulla classe terza ad indirizzo digitale: “Lo scorso anno, Ferruccio Valerio, giornalista in pensione della Rai, ha messo la propria strumentazione professionale a disposizione della nostra scuola – ha spiegato il dirigente scolastico – A titolo di volontariato, si è anche offerto di seguire i ragazzi nell’attività di produzione di video attraverso i quali approfondire il percorso didattico con strumenti, tecniche e metodologie differenti rispetto a quelle tradizionali”.

La scuola ha dunque trasformato un’aula in un vero e proprio studio di produzione in cui i ragazzi, durante l’orario scolastico e sotto la supervisione dei docenti, possono sperimentare queste tecnologie. Attivato attualmente su una classe soltanto, il progetto potrebbe trasformarsi in un laboratorio che gli studenti potrebbero eventualmente frequentare oltre le lezioni.
“Voglio ringraziare Ferruccio Valerio per la sua disponibilità: mettendo a disposizione la propria preparazione tecnica ha saputo coinvolgere gli alunni in modo pratico e efficace permettendo loro di imparare divertendosi – ha concluso la preside – Il mio grazie va anche alla professoressa Calcaterra che da subito ha creduto in questa idea coinvolgendo la propria classe nella sperimentazione”.
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