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Erba. Dopo 32 anni il dottor Alberto Rigamonti va in pensione

Gloria Valli 3 Gennaio 2025

Attualità

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Alberto Rigamonti
Dottor Alberto Rigamonti

Una vita al servizio degli altri che continua alla guida di Casa Prina

Rigamonti: “Una delle professioni più belle del mondo, però va ristrutturato il sistema”

ERBA – In questo nuovo anno gli erbesi saluteranno il dottor Alberto Rigamonti che andrà meritatamente in pensione. Il dottore è diventato medico di base nel giugno 1992 dopo aver lavorato in due ospedali, la Clinica San Benedetto di Albese e l’Ospedale Beldosso, ma dopo quest’ultima esperienza ai tempi si doveva scegliere se stare dentro o fuori gli ospedali come racconta lo stesso Rigamonti: “Allora abbiamo raccolto l’eredità che i medici condotti ci affidavano, diventammo così medici di famiglia acquisendo un forte e duraturo rapporto con il territorio”.

“Negli anni ho avuto migliaia di pazienti. La professione in questi 32 anni è cambiata molto così come le richieste che sono aumentate senza essere disciplinate arrivando ad essere in media tra le 70/80 chiamate al giorno. Per mia indole ho sempre viziato la gente, e nel tempo è cambiato anche il rispetto verso questa professione. Oggi con il cellulare ti chiamano a qualsiasi ora. C’è secondo me un quadro strutturale da ridisegnare, non buttando però via tutto quello che c’è di buono nella sanità italiana”.

Il dottor Rigamonti è chiaro sulla necessaria normalizzazione del sistema sanitario di medicina generale: “Parlando nello specifico della professione andrebbe ristrutturato il sistema. Ci sono pochi dottori, anche se adesso si più diventare medici di medicina generale già quando si è ancora specializzando. Inoltre, la maggior parte delle richieste che la gente fa sono inopportune. A volte le persone mi hanno fatto sentire un professionista serio o un amico di famiglia ma la maggior parte delle volte quasi un servo. Noi come medici dobbiamo anche fare in modo che non vengano elargite prestazioni assolutamente inutili, litigando con i nostri pazienti per difendere la dignità stessa del sistema”.

Sui cambiamenti accorsi negli anni non c’è solo digitalizzazione, ma anche lo svilimento del sistema pubblico in favore di quello privato che secondo il dottor Rigamonti: “È una vera e propria sconfitta del sistema perchè chi ha bisogno è giusto che abbia delle cure gratis. Però la pletora di gente che ha bisogno ma non nell’immediato deve stare in coda. Perciò le liste di attesa andrebbero disciplinate in priorità vere e non lasciare al mercato la pretesa di bisogno urgente ed immediato. Bisognerebbe trovare delle sentinelle che operano sul territorio che decidono che c’è un bisogno reale o no, cosicché le richieste possano essere valutate e filtrate in una maniera diversa”.

Il dottore parla anche dei suoi inizi e la sua passione per la medicina nata proprio: “Dallo studio appassionato della materia e anche dall’insegnamento della stessa. Infatti, insegno al corso di medicina generale, ora a Como, e spero di continuare. La medicina è molto più bella da studiare che da fare anche se il rapporto umano con la gente da moltissime gratificazioni. Penso, inoltre, che sia uno mestieri più belli del mondo però va veramente disciplinato e fatto in scienza e coscienza”.

“Di contro è una professione che ti toglie tanto tempo alla vita privata, infatti forse mi sono usurato troppo dando tanto agli altri rendendomi sempre disponibile. Ho fatto tante rinunce in questi anni e le ho fatte fare anche a quelli che mi erano più vicino. Il mio più grande rimpianto è quello di non essere stato troppo accanto ai miei figli, uno dei quali tra l’altro è diventato medico”.

Per il dottore erbese, quindi, l’andare in pensione è: “Sia un sollievo perchè ho bisogno di pensare alla mia di salute e riuscire a fare finalmente delle cose che non faccio da moltissimo tempo, che un dispiacere. Andrò, comunque, avanti a fare il medico da libero professionista. Sarò subito sostituito dal 2 di gennaio da una nuova dottoressa a cui auguro tanta fortuna: Sonia Di Franco. Questo mi consola perchè tutti i miei pazienti sapranno già dove andare e a chi rivolgersi dopo di me. Vorrei avere la forza di iniziare un altro pezzo di vita con la giusta serenità ed entusiasmo”.

Cartello Medico Orari

Il dottor Rigamonti è anche presidente di Casa Prina ad Erba: “Sono stato chiamato nell’aprile del 2020 in piena emergenza Covid dall’allora Sindaco Veronica Airoldi perchè c’era bisogno di ristrutturare il sistema interno. Allora mi sono adoperato a gestire quei protocolli che dovevamo praticamente inventare, utilizzando le contro misure per le urgenze respiratorie che però erano inadeguate. La pandemia è stata una sconfitta parziale per la medicina perchè dopo c’è stato il vaccino. È stato un periodo difficile che fondamentalmente ho vissuto in ambulatorio e in casa delle persone. Un periodo pesante che sembra essere scivolato troppo velocemente nella mente di tante persone”.

“Sono ancora presidente di Casa Prima e il nostro mandato di consiglio scade a luglio di quest’anno. Ci siamo imbarcati in questa operazione 110 e se tutto va come deve andare riusciremo a garantire una struttura adeguata alla Rsa almeno per i prossimi vent’anni. Quando sono stato nominato presidente avevo fatto una lista definendola – i sogni di Rigamonti – e siamo riusciti a realizzarne il 70%. Però c’è ancora una cosa che mi propongo di fare nei prossimi mesi: un convegno nel quale discutere il ruolo delle RSA oggi”.

Infine il dottore erbese da un consiglio a chi vuole diventare medico di medicina generale e saluta i tanti pazienti che ha avuto in questi anni: “Studiare la medicina è bellissimo, sicuramente hai a che fare non solo con delle patologie, ma con gli occhi e le mani, specialmente di persone anziane, che ti chiedono un aiuto. Il fattore umano è quello che ti da maggiore soddisfazioni. Per questo voglio salutare tutti i pazienti di questi anni, spero di aver fatto la mia parte. Ora lasciamo spazio ai giovani. Sarò ancora reperibile solo con mail a rigamontialberto@tiscali.it”.