ERBA – “Un momento della nostra comunità doveroso verso chi ha combattuto e ha perso la vita in quegli anni. Erbesi, lombardi, italiani, semplicemente persone che hanno lottato per la libertà”, con queste parole questa mattina, mercoledì 25 aprile, il vice sindaco di Erba, Erica Rivolta, ha aperto il suo discorso commemorativo in occasione del settantatreesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime fascista.
Al termine della messa celebrata nella Chiesa S. Maria Nascente, le autorità presenti hanno deposto le corone d’alloro presso il Monumento alla Resistenza antistante l’ingresso della Scuola Media Statale “G.Puecher” e al cippo Puecher presso il Cimitero Maggiore di Erba.
Al Monumento alla Resistenza, dopo il corteo, la vice sindaco ha dichiarato: “La libertà deve sempre guidarci. Mi è stato insegnato da mio padre, un partigiano, che ha rischiato lui stesso la vita per una lettera arrivata in prefettura; si denunciavano i fratelli Rivolta perché avevano delle armi in casa. Una mano amica prese questo pezzo di carta e lo eliminò. Si viveva così, con la propria vita appesa ad un filo. Mio padre però mi ha insegnato che quando qualcuno vuole privarci della nostra libertà allora occorre urlare più che si può. Questa è stata per lui ed è per me la strada maestra. In questi tempi difficili, più che mai, è arrivato il momento di far valere questo principio. Si deve tornare ad una forza ideale che ci porti ad una società migliore. Occorre una responsabilità universale. Non è più abbastanza comportarsi bene secondo le regole della buona condotta; bisogna fare di più. Non dobbiamo lavorare bene solo per la nostra famiglia, per la nostra impresa, le nostre azioni devono essere buone per il mondo”.
Erica Rivolta ha ricordato poi l’importanza delle attività svolte nelle scuole con uno sguardo al passato ma anche al futuro: “E’ essenziale conoscere, sapere, per diventare comunità educante di tutti questi valori. E’ giusto ricordare ogni anno questo giorno. La storia, l’approfondimento sono fondamentali per non dimenticare, per evitare che qualcosa torni. Tuttavia, bisogna osservare l’evoluzione rispetto al mondo di 73 anni fa. E’ opportuno, in questa società, ritornare all’umanità, cercare di uscire dall’egoismo, dalla durezza dei singoli. Deve tornare la solidarietà, la voglia di cambiare le cose e questo deve partire in primis dalle famiglie, le quali non devono ne arrendersi ne rassegnarsi”.
Il vice Sindaco ha infine invitato tutti i cittadini a dedicare attenzione a Giancarlo Puecher sempre, non solo il 25 aprile: “In molti mi hanno fatto notare che il monumento è spesso trascurato, ecco, io chiedo a tutti voi un piccolo gesto, anche un fiore, un pensiero per un padre della nostra città. Un uomo che ha sacrificato la vita e ci ha lasciato un testamento spirituale straordinario”.
Dopo il discorso del vice sindaco, ha preso la parola, consigliere regionale Raffalele Erba, il quale ha letto una lettera dove ha ribadito la necessità di un cambiamento in questa società: “ Viviamo in un mondo in cui i partigiani sopravvissuti si chiedono se i loro sforzi sono serviti oppure no a cambiare le cose. Una società precaria, che sta mettendo a rischio la democrazia. Siamo ai margini della cosa pubblica poiché tutti ci vogliono distratti, non interessati. La posta in gioco sono sempre però i nostri diritti. Oggi la resistenza deve quindi avvenire sviluppando il senso critico, ma soprattutto l’impegno sociale”.
Infime, ma non da ultimo, è intervenuto Alessandra Ghirotti dell’Anpi sezione erbese: “Uomini che hanno deciso di non essere indifferenti a ciò che stava succedendo. Storie che anche se non hanno un legame sanguigno diretto con ognuno di noi, ci inquadrano comunque. Riguardano tutti noi, e anche se molti lo vorrebbero, non vanno dimenticate poiché grazie a mio nonno e a tutti i partigiani noi ora godiamo di un bene prezioso quale è la democrazia. Negli ultimi anni, stiamo assistendo a fenomeni che devono essere denunciati, dalla concessione di spazi pubblici a gruppi che si richiamano al nazismo e al fascismo, agli slogan fascisti appesi sulle sedi sindacali, al rifiuto del patrocinio all’Anpi da parte di alcune amministrazioni pubbliche. Dobbiamo opporci a tutto questo poiché il 25 aprile è la festa di tutti coloro che parteggiano per i valori della Costituzione. L’Anpi ha il compito ambizioso di coinvolgere più persone possibili e di cercare di raggiungere con la propria attività di sensibilizzazione e di memoria bambini, giovani e adulti nello spirito della resistenza”.
La cerimonia è poi terminata presso il Cimitero Maggiore di Erba, dove il vice sindaco, Erica Rivolta, ha ringraziato tutti per la partecipazione e ha ricordato: “Non solo memoria, ma impegno quotidiano per non far morire ciò che abbiamo conquistato, per lottare per un mondo migliore che ha bisogno di noi, del nostro contributo sociale”.