ERBA – Una tradizione che si rinnova: giovedì 4 novembre è stata celebrata la Festa Patronale di San Carlo nel rione erbese di Pradelmatto, con una Messa solenne presieduta dal nuovo vicario parrocchiale don Carlo Gerosa.
Don Carlo nella sua omelia ha ricordato il Santo Arcivescovo di Milano, sottolineando la grande attualità di questo pastore per essere stato un vescovo “per la gente e tra la gente”. Durante la celebrazione, sono stati ricordati i defunti del Rione ed in modo particolare le vittime della pandemia di Covid 19.
Al termine della celebrazione è stata benedetta la statua di san Carlo, recentemente restaurata, che da anni giaceva dimenticata nel sottotetto dell’edificio ed è stata ritrovata prima dell’inizio della pandemia. E’ stata infine impartita ai fedeli presenti la benedizione con la reliquia di san Carlo, appartenuta a san Giovanni XIII.
Alla celebrazione erano presenti il parroco di Sotto il Monte Giovanni XXIII, Mons. Claudio Dolcini e don Walter Anzani, Responsabile della Comunità pastorale “Madonna di Campoè”.
Un particolare ringraziamento alla Protezione Civile per il servizio d’ordine e al Consigliere comunale Mario Muscari in presente in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
Nel prossimo anno sarà celebrato il 260° anniversario della chiesa, costruita nel corso XVIII per iniziativa dei fedeli di Incino e, una volta ultimata, inaugurata appunto il 5 maggio del 1762 con la benedizione ad opera del prevosto Antonio Airoldi. L’edificio di culto era sorto come cappella votiva in seguito ad un’epidemia di malaria ed è dedicato proprio ai due santi taumaturghi, San Rocco e San Carlo. Per questo motivo, fin dal Settecento, è stato meta di pellegrinaggi parrocchiali in occasioni di gravi eventi naturali e calamità.