Erba

Erba, 5G. Il sindaco: “Attenzione alta ma in materia decide lo Stato”

Caterina Franci 25 Luglio 2020

Attualità, Erba

Il sindaco Airoldi

ERBA – “Sul 5G non esiste, ad oggi, una parola definitiva sul tema né dal punto di vista normativo né da quello scientifico. Come Comune non abbiamo ancora fatto valutazioni approfondite, certo la tecnologia 5G è discussa e dibattuta ma la possibilità data agli Enti Locali di porre limitazioni alla sperimentazione di stazioni radio per comunicazioni di qualsiasi tipologia, 5G incluso, è limitata, lo prevede il decreto semplificazione. In altre parole, questa è materia dello Stato”.

Sul 5G il sindaco Veronica Airoldi promette attenzione ma nessun’azione incisiva per vietare la sperimentazione di questa tecnologia sul territorio erbese. Il tema è stato discusso in consiglio comunale attraverso un’interpellanza posta dal consigliere Doriano Torchio (Democrazia Partecipata) che chiedeva al sindaco lo stato di fatto sulla sperimentazione del 5G nel territorio di Erba e la possibilità di emanare un’ordinanza ispirandosi al principio di precauzione: “Molti sindaci di altri comuni lo hanno fatto – ha ricordato Torchio – sarebbe quanto meno un segnale per tutelare i cittadini contro i rischi sulla salute causati dal 5G, fin troppo taciuti a fronte dei vantaggi di una rete internet più veloce promessi dagli operatori”.

Molte delle ordinanze fatte dai sindaci sono state impugnate e qualche TAR ha dato ragione agli operatori – ha detto Airoldi in risposta al consigliere  – il tema, come prevede il decreto semplificazione, è di competenza dello Stato, dunque è lo Stato che stabilisce cosa si può fare e non gli enti locali. Sicuramente ai sindaci è garantita una possibilità residuale di intervento che, concretamente, si traduce nel vietare di collocare le antenne in prossimità di scuole, asili, ospedali e altri luoghi sensibili. Già il nostro regolamento comunale lo prevede, anche se non specificatamente per la tecnologia 5G”.

Parzialmente soddisfatto della risposta il consigliere Torchio: “Son contento di sapere che sul tema c’è attenzione  ma servirebbe un po’ più di coraggio da parte dell’amministrazione per dare un segnale, a costo di perdere qualche ricorso al Tar” ha commentato.