ALBESE – Gino Bartali era stato soprannominato “l’uomo che salvò l’Italia pedalando”. Il gruppo di comaschi che ne ripercorrerà le gesta non salverà l’Italia ma, visto il momento che il nostro Paese sta affrontando, vogliono ricordare la lezione di un uomo, e non solo di uno, che, con il proprio lavoro e la propria buona volontà, ha contribuito a costruire pace e sviluppo e a evitare ulteriori dolori all’Italia e agli italiani.

Chi sono? Sono un gruppo di amici e neo-amici appassionati di bicicletta. Cinque pedalano: Andrea, Carlo, Francesco, Matteo e Paolo. Due guidano le “ammiraglie”: Vladimir e Gianni. Un ragazzo fa foto e racconta, Michele, e un altro si aggiunge per un giorno, Alessandro. Due di loro, Carlo Ballabio e Paolo Beretta, sono di Albese, ed entrambi fanno parte della Giunta del sindaco Alberto Gaffuri, il primo, come vice e assessore all’Urbanistica e il secondo al Bilancio. “Io ho conosciuto Bartali nel ’92 – ricorda Paolo che ai tempi era solo un bambino – Oltre a essere un mito del ciclismo, era una persona dotata di grande umanità. Per me quindi è un’emozione pensare di ripercorrere la sua impresa”. “Noi non vogliamo fare nulla di eroico – fa eco Carlo – Vogliamo solo ricordare un gesto storicamente fondamentale per l’Italia”.
L’impresa sportiva di Bartali, in effetti, ha segnato indelebilmente la nostra storia sociale e politica. Era il 1948, l’Italia si stava risollevando dal secondo conflitto mondiale. Il 14 luglio Palmiro Togliatti, segretario del partito comunista italiano, subì un attentato a colpi di pistola. La società stava per impazzire e l’Italia era sull’orlo della guerra civile. La squadra italiana stava correndo il Tour ma non stava facendo bene: pensava al ritiro. Il presidente del consiglio dei ministri Alcide De Gasperi chiamò quindi l’amico Bartali e gli chiese di impegnarsi al massimo l’indomani, il 15 luglio, nella tappa Cannes-Briancon. Bartali vinse la tappa con 19 minuti di vantaggio e portò la maglia gialla a Parigi. La sua impresa contribuì a rasserenare il clima in Italia. “Lo spirito e la coesione di allora ci insegnano come ideali e valori, solidi e condivisi, la responsabilità personale che forma quella collettiva, lo sguardo al futuro, erano e sono le basi indispensabili per costruire un domani migliore. Un messaggio per chiamare ognuno di noi alla propria piccola e indispensabile parte. Abbiamo deciso di raccogliere idealmente questa eredità per far memoria e rinnovarla”, commentano i comaschi in vista del progetto.

Era il 1948: la vittoria di Bartali ha cambiato la storia dell’Italia, placando gli animi agitati dell’attentato a Togliatti e ha scongiurato la guerra civile. Oggi, 65 anni dopo, l’Italia è ancora in difficoltà: “Se continuiamo così non ce la caveremo perciò è bene che ciascuno dia il proprio contributo – afferma Paolo – Noi lo faremo a nostro modo, partendo da quella che è la nostra più grande passione, la bicicletta, con un’impresa che si autofinanzia e a cui invitiamo tutti”.
I comaschi non hanno gambe e fiato del grande campione perciò divideranno la tappa di 270 chilometri in tre giornate. Nella prima tappa, il 13 luglio, lasceranno Cannes alla volta di Saint Andrè Les Alpes. Toccheranno Grasse, il Pas de la Faye e Castellane. Il giorno dopo, festa nazionale francese, scaleranno il col d’Allos e il col De Vars per arrivare a Guillestre. La terza tappa, il 15, nell’anniversario della vittoria di Bartali affronteranno l’Izoard e concluderanno a Briancon.
Ma per Carlo e Paolo l’avventura inizierà ancora prima, venerdì 5 luglio. Come ogni anno infatti da Albese partirà un pullman per ricordare la morte di Fabio Casartelli, ciclista professionista albesino scomparso il 18 luglio 1995 durante una tappa del tour de France sul Col de Portet d’Aspet. Quest’anno la tappa che commemora Fabio partirà da Saint Girons (paese gemellato con Albese) e si terrà domenica 7 luglio. Carlo e Paolo, quindi, partiranno per la Francia per attendere questa tappa e partiranno da Saint Girons, in bici, per arrivare a Cannes attraversando un percorso culturale in Provenza. 800 chilometri in tutto fino a Cannes, il luogo della partenza del Retour, da raggiungere entro il 12 luglio.
Un omaggio a Bartali e a Casartelli nel tour del centenario, insomma! In vista del grande appuntamento con la tappa che ha portato fortuna all’Italia i cinque ciclisti comaschi hanno fatto realizzare anche una maglietta dei tempi di Bartali con cui correranno. Compiute alcune ricerche, sono riusciti a riprodurla con i colori della bandiera italiana e un tratto tipico delle magliette dei corridori del passato: le tasche sul petto, anziché le più moderne sulla schiena. “Rispetto alla maglietta degli anni ’40 c’è però una differenza: è stata realizzata con altri materiali, non in lana come era allora!”, spiega Paolo.
Chiunque vuole seguire l’impresa degli albesini lo può fare attraverso il blog http://retour2013.wordpress.com/ o la pagina facebook Retour 2013.