Erba

Crevenna: festa patronale da record. La soddisfazione dei ‘Barinatt’

Miryam Colombo 16 Luglio 2018

Attualità, Crevenna, Erba

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ERBA – Con grande soddisfazione e orgoglio i crevennesi hanno concluso ieri, domenica 15 luglio, la festa patronale. Un evento ampiamente riuscito, secondo gli organizzatori, a giudicare soprattutto dall’affluenza di persone erbesi e non che hanno partecipato ai diversi appuntamenti in programma.

Un’occasione per far conoscere la frazione, ma anche per rafforzare i legami all’interno della comunità: “Siamo davvero tutti molto contenti del risultato di questa festa patronale: da diversi anni Crevenna non era così piena di persone – ha dichiarato Elisabetta Aquaro, una delle organizzatrici – Ognuno, come singolo o come gruppo, ha dato il proprio contributo in un grande gioco di squadra”. Valore aggiunto, la partecipazione delle nuove generazioni: “Siamo fortunati perché a differenza di altre zone Crevenna può contare su un buon numero di persone giovani che desiderano collaborare con chi ormai da decenni organizza la festa patronale e il risultato di questa unione è sicuramente più che positivo”.

 

Tante e differenti le proposte che hanno soddisfatto i gusti di tutti i partecipanti, dai bambini agli adulti: la festa alla Croce Pessina, lo Street Food, la ricostruzione dei mestieri storici, i cibi della tradizione, le attrazioni. Vera e propria chicca della festa, però, sono stati i cortili, testimoni del passato storico della frazione: le corti di Giuàn di Baita, di Ricu e Micheé, di Bièla, di Ricu di Dossur, di Pinôla hanno letteralmente accolto i loro visitatori in un’atmosfera magica facendo rivivere quello spirito di convivialità e condivisione, cuore della tradizione contadina.

“La festa patronale di quest’anno ci ha permesso di raggiungere tre grandi obiettivi – ha spiegato entusiasta don Ettore Dubini, vicario della parrocchia di Crevenna – Innanzitutto, si è fatto sì che la festa uscisse dagli ambienti strettamente parrocchiali alla strada: le molte persone hanno avuto modo di visitare e conoscere la nostra frazione. È stata, inoltre, un’occasione fondamentale per unire ancora di più e per valorizzare il gruppo di volontari che si impegna non solo per organizzare l’evento, ma anche e soprattutto perché la tradizione possa essere continuamente tramandata. Infine, questi tre giorni non si sono esauriti in una proposta soltanto ludica, ma anche spirituale e culturale che ha permesso di trasmettere il senso profondo di questa festa”.