COMO – Resta critica la situazione epidemiologica legata alla pandemia da Coronavirus nel territorio di Ats Insubria ma, osservando i dati dell’ultima settimana, la tendenza al contagio è in leggera riduzione.

“L’Rdt (indice di replicazione diagnostica) negli ultimi sette giorni fa notare una lieve riduzione della trasmissione del virus – ha fatto sapere il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso – in linea di massima i dati ci parlano di un rallentamento del contagio, seppur lieve, cosa che ci fa ben sperare”.

Nonostante la nota positiva, continua ad essere particolarmente alta l’incidenza dei nuovi positivi sulla popolazione, soprattutto in Provincia di Como dove il dato al 10 marzo parla di 336,74 nuovi casi su 100 mila abitanti (in Provincia di Varese 229,80 nuovi casi positivi su 100 mila abitanti e in tutto il territorio di Ats Insubria è di 272,22/100 mila abitanti, dunque ben sopra la soglia di 250/100 mila abitanti che il Comitato Tecnico Scientifico vorrebbe fissare per determinare il passaggio automatico in zona rossa, ovvero di massima criticità).

Domani, venerdì, si terrà il monitoraggio settimanale dei dati e il Governo stabilirà i nuovi colori delle regioni, in base al livello di criticità rilevato. “La tendenza alla riduzione dei contagi evidenziata dai numeri può essere legata, con ragionevole certezza, all’istituzione della zona arancione rafforzata nel territorio di Ats Insubria – ha commentato Catanoso – ci aspettiamo il picco dei contagi di questa terza ondata, o coda della seconda ondata come viene anche chiamata, tra circa una settimana, ma questo dipenderà anche dalle decisioni del Governo: se tutta la Lombardia passerà in fascia rossa sicuramente questo frenerà ulteriormente i contagi, ci auguriamo di vedere presto l’inizio della fase discendente della curva”.
Ad abbassarsi è in particolare modo l’età media dei contagi (40-50 anni) per via del maggior numero di casi positivi rilevati tra i giovanissimi (275 in ambito scolastico solo la scorsa settimana, sempre sul territorio di Ats Insubria).
Per quanto riguarda la circolazione delle varianti, invece, confermata la prevalenza di quella inglese (43%) seguita dal Wild-Type, ovvero il ceppo originario di Wuhan (31%) e da quella brasiliana (3%). “Quello che più importa sulle varianti – ha spiegato Catanoso – è che non abbiano una contagiosità crescente. Questo è stato dimostrato per la variante inglese, sulle altre varianti non siamo ancora in grado di dimostrarlo sul nostro territorio per via della mancanza di casi ma ad ora non sembra esserci un predominanza in questo senso. Le mutazioni del virus che hanno successo portano in generale ad una maggiore contagiosità ma ad una minor letalità, la tendenza attuale del virus dunque è quella di essere meno aggressivo seppur più contagioso”.
Prosegue anche la campagna vaccinale. Ad oggi nel territorio di Ats Insubria sono state somministrate 117.654 dosi di vaccino. In questi giorni sono in fase di allestimento i centri vaccinali massivi nei territori di Varese e Como e, come annunciato, strutture di medie-piccole dimensioni verranno attivate, per quanto riguarda la nostra Provincia, a Mariano Comense: “Stiamo portando avanti un lavoro in stretta sinergia con i Comuni, le Comunità Montane e i medici di medicina generale – hanno spiegato da Ats – naturalmente perché tutto il sistema entri a pieno regime oltre ai vaccini serve anche la disponibilità di risorse umane”.
Sul fronte vaccini, proprio oggi l’Ema ha dato il via libera all’utilizzo del vaccino Johnson&Johnson: “Essendo monodose snellirebbe in maniera non indifferente tutto il processo, soprattutto per quanto riguarda i pazienti anziani che necessitano la somministrazione a domicilio – ha detto il dottor Catanoso – speriamo di avere entro fine mese una buona quantità anche di questo vaccino per poter dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale”.