MILANO – “Ci siamo confrontati con i governatori di Veneto ed Emilia Romagna per concordare le modifiche da apportare alla bozza del testo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che il Governo ci ha inviato. Un lavoro che va nella direzione di cercare di eliminare il rischio sanitario per i nostri cittadini e nel contempo valutare la situazione economica, prestando grande attenzione alla ripresa economica”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, collegandosi in video conferenza alla conferenza stampa convocata a Palazzo Lombardia per fare il punto sulla situazione del Coronavirus alla quale hanno partecipato il vicepresidente Fabrizio Sala e gli assessori Giulio Gallera (Welfare) e Davide Caparini (Bilancio).
“Una ripartenza – ha aggiunto il governatore – che vogliamo avvenga al più presto e che necessariamente potrà esserci una volta risolta la situazione di emergenza sanitaria che stiamo affrontando”.
Ha proseguito Fontana: “Ho anche incontrato tutti i responsabili delle strutture private convenzionate con il nostro sistema sanitario regionale che si sono detti favorevoli a collaborare per gestire la presa in carico dei pazienti affetti da Coronavirus. Già domani 14 medici affiancheranno i colleghi delle strutture pubbliche”.
Il punto della situazione della Lombardia ad oggi lo ha fatto l’assessore Gallera: sono 984 i casi positivi su un totale di 6.879 tamponi effettuati; i ricoverati non in terapia intensiva sono 406, quelli in terapia intensiva 106; in isolamento domiciliare ci sono 375 persone, mentre i dimessi e trasferiti al domicilio sono 73. I decessi di persone con un quadro medico già compromesso sono 31.
I dati nelle province: BG 209, BS 49, CO 2, CR 214, LC 2, LO 344, MB 6, MI 46 di cui 18 a Milano città, MN 4, PV 78, SO 3, VA 4. In verifica 23
“Ad aprile – ha continuato Gallera – era prevista la laurea di più di 100 infermieri. Abbiamo chiesto a Remo Morzenti, presidente di tutti i rettori d’Italia, di anticipare questo momento in modo da immetterli subito nel sistema sanitario.
“E’ molto significativo che l’Organizzazione mondiale della Sanità – ha proseguito – da ieri a Milano, ha espresso giudizi positivi e lusinghieri per il modello che abbiamo adottato e che vorrebbe prendere ad esempio anche per altri Paesi”.