Erba

Coronavirus. Disabilità e Fase 2, i CSE verso la riapertura

Caterina Franci 6 Maggio 2020

Attualità, Erba

ERBA – Disabilità e Coronavirus, quali sono le prospettive per la Fase 2? Un’incognita per moltissime famiglie che oramai da due mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, hanno ‘perso’ l’importante supporto offerto da Cooperative e Associazioni. Con l’ultimo Dpcm il Governo ha stabilito la parziale riapertura dei Centri Diurni e Socio Educativi per disabili: una notizia positiva per le famiglie, anche se le modalità di ripresa dell’attività delle strutture dovranno necessariamente fare i conti con le misure anti-contagio.

Anche a Erba le realtà che si occupano delle situazioni di fragilità e disabilità si sono attrezzate, in questi mesi, per lavorare a distanza con le famiglie e gli utenti. Per molte di loro la riapertura, seppur parziale, è oramai prossima, con le dovute precauzioni. Il lavoro per coordinatori, operatori ed educatori è massimo in queste settimane per riorganizzare le attività. Una sfida delicata, che mira a conciliare la fragilità degli utenti dei Centri Socio Educativi con le rigide misure di sicurezza imposte per evitare i contagi.

Mattia riceve il kit per i lavori a casa (foto Noi Genitori)

 

Tra le realtà erbesi che si occupano di persone affette da disabilità c’è la Cooperativa Noi Genitori presieduta da Bruno Mazza, che si sta preparando a riattivare i suoi servizi agli utenti con disabilità presso i propri spazi. La sede, ad Arcellasco, ospita tre servizi importanti per circa 60 famiglie, come spiegato da Emanuela Lamperti, cooperatrice: il Centro Diurno per utenti con disabilità gravissimi, il Centro Socio Educativo per utenti con disabilità medio-gravi e il Servizio di Formazione autonoma per utenti con disabilità lieve.

“Con la riapertura, andremo incontro all’esigenza delle famiglie che assistiamo – ha spiegato Lamperti -. Di fatto abbiamo chiuso i nostri servizi presso la sede lo scorso 12 marzo. Il lavoro di affiancamento e sostegno alle famiglie e ai ragazzi non è mai venuto meno, ma naturalmente non è la stessa cosa per una realtà abituata a lavorare fisicamente con le persone. Abbiamo mantenuto un rapporto formativo ed educativo a distanza, con videochiamate di gruppo, telefonate alle famiglie e ai ragazzi, invio a casa di kit da lavoro, come le piantine per il giardinaggio, i memory, diari da compilare etc, per mantenere i ragazzi attivi e impegnati”.

Videochiamata con le famiglie e i ragazzi

 

Non da meno, come spiegato, gli operatori della Cooperativa partecipano ad un laboratorio generativo ideato nelle scorse settimane per fare fronte all’emergenza: “Il laboratorio – ha spiegato Lamperti – è tenuto dallo psicologo Emanuele Basile e ha lo scopo di aiutare gli operatori, in questo momento di difficoltà, ad individuare le tipologie di attività da proporre ai ragazzi e come svilupparle, pur lavorando a distanza”.

Con la Fase 2, Noi Genitori è prossima alla riapertura: “Abbiamo lavorato con il presidente Mazza, il Coordinatore dei Servizi Giorgio Colombo, il medico, il responsabile del servizio di protezione e mediazione e tutti gli operatori per sviluppare i protocolli di sicurezza necessari alla riapertura del Centro Socio Educativo – ha detto Lamperti – siamo pronti a ricominciare l’attività con i nostri ragazzi. Prevediamo un orario ‘part time’, necessario per turnare gli ingressi, i ragazzi avranno i dispositivi di protezione, così come gli operatori, e saranno mantenute le distanze di sicurezza. Certo è un punto delicato, ma sono certa lavoreremo tutti nel migliore dei modi. La nostra sede inoltre è dotata di ampi spazi all’aperto, dunque concentreremo l’attività soprattutto esternamente”.

Coop Il Melograno (foto archivio)

 

Chiuso ‘fisicamente’, ma sempre attivo, anche il Ces della Cooperativa Il Melograno, coordinato da Debora Rigamonti, dove si lavora ininterrottamente per una riapertura sicura: “In questi mesi non abbiamo fatto sentire la nostra mancanza ai ragazzi e alle famiglie – ha raccontato – siamo stati vicini ad ognuno di loro a cadenza giornaliera e regolare, cercando di mantenere il collegamento anche tra i ragazzi stessi, proponendo diverse attività da svolgere. Non è stato trascurato nemmeno il sostegno alle famiglie, a livello di consulenza educativa. I nostri operatori ed educatori hanno dedicato ogni mattina ai 30 ragazzi che frequentano il nostro Centro Socio Educativo. Un plauso anche alle famiglie per la loro collaborazione e grande controllo dimostrato in un momento tutt’altro che facile”.

Ancora incerta la data di riapertura del centro, come spiegato: “Stiamo facendo un grande lavoro, in concerto con il Consorzio Erbese Servizi alla Persona, per poter riattivare la frequenza del Ces. E’ ovvio che questo richiede un grande sforzo, organizzativo ed economico, ma l’impegno è quello di riaprire il prima possibile, entro fine maggio. Stiamo lavorando ad un protocollo di sicurezza al quale dovrà essere affiancato un Comitato di Vigilanza, e, parallelamente, stiamo portando avanti la riorganizzazione del programma formativo: da una parte abbiamo la complessa fragilità dei ragazzi, dall’altro delle misure di sicurezza rigide, difficili da mantenere continuativamente per una realtà come la nostra. Conciliare questi due aspetti è difficile. Probabilmente lavoreremo in piccoli gruppi, orario part time, in aule diverse e, quando possibile, all’aperto. Ingressi e uscite saranno scaglionati”.

Rigamonti ha concluso: “Il lavoro che stiamo facendo mira a rimodulare la nostra attività dandole al contempo una struttura solida. Servono ovviamente risposte e risorse, noi stiamo facendo il massimo e non vediamo l’ora di poter riaccogliere i nostri ragazzi, speriamo il più presto possibile”.