Como

Como Acqua, oggi l’assemblea. Si decide sulla fusione

Caterina Franci 25 Ottobre 2017

Attualità, Como

COMO – Mancano poche ore (l’inizio è fissato alle 15 di oggi, mercoledì) all’Assemblea di Como Acqua nella quale i sindaci comaschi sono chiamati a votare in merito alla fusione e alla creazione di una società unica per la gestione del servizio idrico. Una fusione sempre più a rischio, visto che, dopo il no di due realtà incisive come Erba e Cantù, il comune capoluogo non ha votato la delibera.

Il punto Como Acqua era all’ordine del giorno nella seduta consiliare id lunedì sera, ma alla discussione non si è mai arrivati. Oggi, l’assemblea di Como Acqua potrebbe così non raggiungere il quorum qualificato, pari al 66,67% dei soci, per realizzare la fusione (per cui servirebbero i due terzi dei comuni il cui voto viene ‘pesato’ in base al numero degli abitanti: ‘fuori gioco’ le tre realtà più grandi del comasco come Cantù, Como e Erba, ndr).

Diversi nelle ultime settimane gli appelli alla fusione indirizzati ai sindaci comaschi ancora indecisi o che ancora non avevano votato la delibera. Lunedì sera in municipio a Como si sono presentati una quindicina di sindaci favorevoli alla fusione: tra di essi anche alcuni sindaci dell’erbese, Ettore Pelucchi di Ponte Lambro, Alberto Gaffuri di Albese con Cassano, Mauro Chiavenna di Orsenigo, Federico Bassani di Lurago d’Erba e Mirko Paulon di Tavernerio.

Inutile dire che la delusione, al termine della seduta consiliare, è stata tanta. A riassumerla sono poche righe, indirizzate ai sindaci comaschi che hanno già deliberato la fusione e che contengono un ultimo accorato appello. 

“Decidendo di non decidere il Comune di Como ha scelto di non incidere minimamente sulla futura gestione provinciale dell’acqua, lasciando irrisolte tematiche fondamentali non solo per la popolazione, ma anche per le aziende del territorio”

“L’assemblea di Como Acqua (società interamente  capitale pubblico, cioè di proprietà dei Comuni) potrebbe non raggiungere il quorum qualificato mettendo la parola fine sulla società stessa e, così facendo, spingendo verso una gara internazionale per l’affidamento a società private della gestione dell’acqua, compresa la sua depurazione”.

Si tratta di un fatto senza precedenti, perchè tutta l’acqua della Provincia di Como non sarebbe più gestita dai Comuni, ma da una società terza di natura privata senza più alcuna reale facoltà di decisione da parte dei Comuni, e dunque dai cittadini comaschi“.

“Facciamo quindi un appello a tutti i colleghi che hanno già deliberato la fusione a presentarsi all’assemblea – conclude la lettera – il fatto che la gestione dell’acqua in Provincia di Como rimanga pubblica passa soltanto dal loro voto. Di questo ne saranno responsabili davanti a tutti i loro cittadini”.

L’elenco dei comuni favorevoli alla fusione in Como Acqua: Carimate, Cadorago, Rovellasca, Limido Comasco, Solbiate Comasco, Carugo, Cernobbio, Brenna, Lipomo, Uggiate Trevano, Bregnano, Lurate Caccivio, Olgiate Comasco, Orsenigo, Cirimido, Cabiate, Senna Comasco, Tavernerio, Villa Guardia, Lomazzo, Figino Serenza, Lurago d’Erba, Vertemate con Minoprio, Albese con Cassano, Ponte Lambro, Cassina Rizzardi, Inverigo, Casnate con Bernate, Appiano Gentile, Tremezzina, Merone.