COMO – Riceviamo e pubblichiamo:
“L’assemblea dei sindaci/soci di Como Acqua non ha approvato la fusione delle 12 SOT per la gestione del servizio idrico integrato a livello provinciale, nonostante l’assemblea dei sindaci per l’approvazione fosse l’epilogo di un lungo dibattito e di un percorso , durato oltre vent’anni e quanto mai accidentato .
La richiesta di rinvio dell’assemblea (non approvata) e la conseguente bocciatura del Comune di Como, insieme all’assenza di Cantù e Erba , sono state decisive. Si rimette cioe’ in discussione una decisone gia’ presa la cui finalita’ era quella di garantire un livello di servizio di qualita’ ai cittadini , realizzando economie sul piano finanziario e risparmi gestionali con l’accorpamento delle societa’ e aziende di distribuzione dell’acqua, delle quali ben 152 di cui 127 sono gestioni comunali in economia, mentre le gestioni sovracomunali con caratteristiche industriali sono 25.
E’ del tutto evidente che coordinare questa complessita’ non solo costa per mantenere gli enti, ma allunga i tempi per le decisioni e contemporaneamente aumenta i costi per gli interventi e anche i desservizi, gli sprechi e le perdite. La semplificazione, in questo caso , puo’ solamente giovare ai cittadini .
Ora, dei 105 comuni presenti all’assemblea solo 4 hanno votato contro: Albavilla, Barni, Canzo e Como, mentre hanno pesato i numerosi assenti, molti dei quali in passato si erano espressi favorevolmente alla fusione.
Sorvoliamo su cose mai viste, la diffida di un sindaco ai consiglieri comunali e altre faccende francamente un po’ strane: prima voto a favore e poi cambio idea ma senza mai dirlo, in Giunta ne’ tanto meno in consiglio; e per finire le perizie della Regione che riguardano materie estranee alle competenze regionali. Il risultato finale e’ la brutta immagine della classe politica che ne emerge, francamente imbarazzante. Incerta e nemmeno in grado di assumersi la responsabilita’, o di dire semplicemente che ha cambiato idea. Anche se in vent’anni ha avuto tutto il tempo di farlo prima! Almeno spero che il tema sia questo, perche’ pensare che si tratti unicamente di uno scontro di potere tra amministrazioni di colore diverso, confermerebbe l’impressione, diffusa tra i cittadini, che la politica semplicemente pensa a se’ stessa. E sarebbe perfino peggio.
Certamente questo livello di incertezza non giova ai 153 lavoratori delle societa’ pubbliche del settore che non sanno che fine faranno.
Alla politica chiediamo di recuperare il senso di responsabilita’ che dovrebbe esserle proprio.
Adria Bartolich
Segretario Generale Cisl dei Laghi