
ERBA – “Mi mancherà questo museo”. Queste le parole di Barbara Cermesoni, “storica” conservatrice del Civico Museo di Erba che, dopo 14 anni di incarico, per ragioni personali l’1 ottobre lascerà la città per i Civici Musei di Villa Mirabello a Varese, dove si occuperà della gestione dei reperti e del sito archeologico Isolino Virginia.
Con una laurea in Lettere Classiche a indirizzo archeologico e specializzazione in preistoria, Barbara Cermesoni è giunta a Erba da Vedano Olona nel 2004 dopo aver vinto il concorso: “Quando sono arrivata qui ho imparato letteralmente a gestire un museo – ha spiegato – In questi anni ho affiancato diverse mansioni a quella di conservatore museale: mi sono occupata di divulgazione, di organizzazione di eventi e conferenze, di redazione, collaborando alla stesura dei ‘Quaderni Erbesi’, ma soprattutto di didattica con le scuole. Sono molto soddisfatta dei progetti avviati con in docenti degli istituti locali”.
Secondo quanto previsto dalla convenzione stipulata tra le Amministrazioni, fino al 31 marzo o fino a designazione di un sostituto, durante la settimana Barbara alternerà il lavoro su Varese e Erba: “Mi dispiace moltissimo andar via – ha confidato – Lascio qui molte persone alle quali, oltre che da un rapporto strettamente professionale, sono legata da amicizia: nel tempo ho costruito rapporti di collaborazione proficui con i colleghi, con le Amministrazioni, ma anche con le altre realtà culturali che gravitano attorno a Villa Ceriani Bressi”.

La raccolta museale erbese, ospitata in Villa Ceriani dal 1977, è attualmente chiusa al pubblico dal settembre 2017, ma gli ultimi lavori di adeguamento secondo le vigenti norme di sicurezza lascerebbero sperare in una riapertura non troppo lontana di quello che può essere considerato un fiore all’occhiello per Erba: il museo, infatti, ospita numerosi reperti rinvenuti sul territorio e risalenti fino a 200 milioni di anni fa. La datazione parte dalla preistoria con i reperti fossili come le ammoniti, ma anche umani come i materiali provenienti dal sito della necropoli di Canzo (età del Bronzo) fino al 1800 con un affresco di Luigi Conconi, collocato originariamente presso la cappellina di San Maurizio vicino alla chiesa parrocchiale. Alcuni di questi reperti possono essere ritenuti delle vere e proprie rarità come alcuni elementi architettonici che testimoniano eccezionalmente la presenza dello stile romanico anche nel territorio erbese.
“Credo che i lavori di ristrutturazione e di adeguamento delle sale del museo testimonino la volontà di riportare Villa Ceriani al suo splendore – ha dichiarato Barbara Cermesoni – 2 milioni di euro (la cifra necessaria e complessiva per gli interventi sulla villa, ndr) siano davvero molti, ma sono fiduciosa che passo dopo passo si riuscirà a raggiungere l’obiettivo“. Un obiettivo che potrebbe essere solo l’inizio di un nuovo percorso: “In questi anni ho pensato a molti cambiamenti che potrebbero essere effettuati per far sì che la raccolta si più fruibile – ha spiegato – I tempi cambiano e con loro le esigenze dei visitatori: mi sarebbe piaciuto utilizzare i social network per far conoscere il museo e riorganizzare l’allestimento magari rendendo più interattivi i pannelli espositivi. Sarebbe bello anche creare un percorso per non vedenti e organizzare una mostra con i reperti rinvenuti durante gli scavi di Santa Eufemia. Sono tante idee che non ho avuto modo di realizzare, ma che, chissà, potrebbero essere spunto per chi verrà dopo di me“.
Nel frattempo, sono tanti i ringraziamenti che Barbara vuole rivolgere: “Voglio dire grazie alle Amministrazioni e a tutti coloro che hanno supportato il mio lavoro – ha concluso – Ma un grazie particolare va a Alberta Chiesa, preziosa collaboratrice nella redazione dei Quaderni Erbesi, al dottor Andreoni, presidente della Consulta museale, e agli altri membri e al dottor Fabbrocino“.