PONTE LAMBRO – L’associazione culturale Intesa diffidata dal sindaco ad operare sul territorio. Questo è ciò che ha riferito il primo cittadino Ettore Pelucchi nella seduta consiliare della serata di ieri, 24 febbraio, il cui tema di maggior rilevanza era sicuramente la discussione del punto all’ordine del giorno proposto dai gruppi di minoranza, volto a chiedere informazioni sulla tanto discussa “questione moschea”.
Ebbene, dopo un preambolo delle minoranze, che hanno contestato la scelta di non indire un Consiglio comunale aperto agli interventi della cittadinanza e aver ripercorso i fatti, a prendere la parola è stato il sindaco che ha detto in tutta sincerità ciò che è stato fatto fino ad oggi.
” E’ doveroso mettervi al corrente di tutto, di quale è la situazione, e ne stiamo discutendo anche in tempi brevi visto che abbiamo inserito questo punto nel Consiglio di questa sera, un Consiglio che è aperto al pubblico, che è difatti presente in sala, al pari delle altre sedute convocate nei mesi scorsi”.

Pelucchi ha poi riassunto la questione: “L’11 febbraio l’associazione Intesa ha comunicato l’operatività, dal 1° febbraio, della sede in via Volta 26. La lettera mi è stata consegnata il giorno successivo e ci siamo documentati sulle finalità dell’associazione stessa. Lunedì 18 febbraio la prima missiva del Comune all’associazione che informa che la comunicazione precedente non ha valore poichè mancava di firma sottolineando che l’operatività potrà essere attiva solo dopo le verifiche. Il giorno successivo, 19 febbraio, è l’associazione a scrivere al Comune, comunicando con una nuova lettera l’affitto di una nuova sede dicendosi disponibile a munirsi di tutte le autorizzazioni per il corretto e legale utilizzo degli spazi”. Arriviamo ora al clou della vicenda.
E’ del 20 febbraio l’ultima comunicazione ufficiale del primo cittadino all’associazione culturale.
“Si prende atto dell’impegno manifestato per il corretto, legale e sicuro utilizzo degli spazi ma si diffida dall’utilizzare i locali in quanto il contratto prevede che quell’area sia destinata ad auto officina ed esposizione. Non si può quindi utilizzare in maniera difforme dall’uso effettivo”.
Ma questo non basta, la giunta, dopo essersi documentata ha deciso di mettere nero su bianco una mozione volta a chiarire le intenzioni dell’Amministrazione.
“I fatti sono questi, di fatto l’associazione non può operare in quel luogo. Per far capire le nostre intenzioni abbiamo preparato una mozione che mettiamo all’ordine del giorno di questa stasera“.
Nell’atto, approvato all’unanimità dopo alcune modifiche volute dai gruppi di minoranza, si legge: “Il Consiglio Comunale di Ponte Lambro valutato in particolare lo stato attuale dell’immobile e in generale le caratteristiche dell’area circostante che non rendono praticabile l’insediamento di un’organizzazione con le peculiarità e le attività indicate dall’associazione né di facile soluzione il cambio di destinazione d’uso, invita i vertici dell’associazione a riconsiderare il proprio progetto”.
La mozione impegna quindi il Sindaco e la Giunta Comunale ad effettuare le dovute e rigorose verifiche affinché le eventuali ulteriori richieste che potranno pervenire da questa, come da altre associazioni culturali o di qualsiasi altra natura, possano essere accolte solo se e quando rispondenti e conformi a quanto prescritto dalla normativa vigente in materia di edilizia, urbanistica, commercio, viabilità e sicurezza. Infine “l’impegno di Sindaco e la Giunta Comunale a provvedere al monitoraggio e al controllo costante della attività eventualmente esercitata dall’Associazione, nel rispetto della normativa vigente e a tutela dell’ordine pubblico”.