Caslino d'Erba

Caslino. Un presepe per ogni rione: sabato la premiazione

Lorenzo Colombo 10 Gennaio 2014

Attualità, Caslino d'Erba

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CASLINO D’ERBA – Si chiude sabato 11 gennaio, con la cerimonia di premiazione dei partecipanti, l’iniziativa caslinese dei presepi su strada “Presepe Nostro”.

Un presepe per ciascuno dei rioni: Acquasanta, Cascinetta, Monumento, Piazza, San Calogero (Madonna delle Neve, assente giustificato) allestiti nelle nicchie, sui gradini, nelle corti, nei giardini. Presepi appunto “su strada”, sotto gli occhi di tutti, abitanti e passanti.

Quella di Presepe Nostro, dal 15 dicembre all’11 gennaio,  oggi alla 15^ edizione, è per Caslino d’Erba una tradizione piacevolmente consolidata, ideata e promossa da Fondazione Gennari nel 1999 in collaborazione con la Biblioteca Comunale, il Gruppo Alpini, l’Associazione Peter Pan e con il patrocinio del Comune di Caslino d’Erba.

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Veri capolavori, realizzati con fantasia e abile manualità e quel che più conta in sincera armonia: si scambiano idee, ci si dà una mano reciprocamente, ci si passa filo, colla, carta, paglia, legnetti, attrezzi, muschio, corteccia, tempere, cementite, stooffa… per quell’albero, quel pezzetto di capanna, quella pecorella… Sempre insieme, per un grande unico obiettivo: riscaldare il cuore e aprire la mente ad orizzonti più ampi: gli altri.

E con una spiccata genialità, utilizzando materiali anche inconsueti come tappi, rocchetti per il filo piuttosto che spugnette, e destando, come già accaduto più volte in precedenza, un certo imbarazzo nella giuria chiamata ad esprimere il proprio insindacabile giudizio.

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La cerimonia di premiazione è in programma alla Baita degli Alpini, l’11 gennaio, alle 17.30 .

Ed ecco ora tutti i premiati della 15^ edizione:

1° premio assoluto al presepe del rione PIAZZA. Ai rappresentanti dei rione il vincitore dell’edizione 2012 trasferirà la scultura “Il Dono”, opera dell’artista non vedente Luigi Turati e simbolo della Fondazione Gennari. Questa la motivazione del premio:

la suggestione mistica di questo Presepe è tanto più straordinaria quanto più riposa su pochi elementi essenziali, tra i quali la Luce gioca, anche metaforicamente, un ruolo di primaria importanza. La fusione di tradizione e innovazione è sorprendente, anche perché i personaggi chiave della Natività, che si traguardano in silhouette e che la luce “muove” dietro un velario, appaiono di eccezionale modernità stilistica: le figure associano all’armoniosità delle linee  una potente, allegorica suggestione ascensionale.

– Premio speciale ‘ex aequo’al presepe del rione S. Calogero, ritenuto dalla giuria il più emblematico.

Il Santuario della Madonna di San Calogero (piccola straordinaria chiesa di origine medioevale a Caslino d’Erba), magistralmente riprodotto con amorosa fedeltà, campeggia, al centro dello scenario della Natività come una magica apparizione. Dopo due millenni dalla Nascita e dal Sacrificio, esso ricorda sia il valore universale, fuori del tempo, della prima Venuta, sia la Mater Dolorosa, cui l’antica comunità caslinese ha voluto erigere questo simbolo nel quale la nuova comunità affettuosamente si riconosce. La Greppia e la Croce vi sono egualmente ed efficacemente evocate, come l’Alfa e l’Omega del divino: l’Aurora della Redenzione e non il tramonto, ma l’Eterna Rinascita. 

– Premio speciale ‘ex aequo’al presepe del rione Cascinetta, ritenuto il più innovativo dalla giuria.

Descritto nelle parole, non meno che nelle raffigurazioni, con eloquente efficacia, questo Presepe si pone come un segnale di risveglio, un invito al riscatto dalle brutture del mondo: lo fa  attraverso la formidabile metafora visiva dei materiali poveri, umili e indispensabili che servono a rendere pulite le case; quelle case dove vivono gli uomini di buona volontà cui il Presepe di Francesco predica la Pace. Questo Presepe li invita ad unirsi per “pulire” finalmente la casa di tutti. La geniale allegoria è interpretata con l’utilizzo coerente, creativo ed accurato dei materiali di uso quotidiano.

Menzione di merito per il presepe del rione Acquasanta, giudicato il più simbolico.

Lo scenario della Divina Capanna, collocata simbolicamente in alto, dove le figure essenziali della Natività si stagliano tra due quinte di fascine, sembra levitare sulla catasta di legna da ardere, a suggerire sia l’accensione d’Amore del Bambinello che nasce, sia il consumarsi e rinnovarsi di quell’Amore, nel presagio del Divino Sacrificio. 

Menzione di merito anche per il presepe del rione Monumento: il più ecumenico.

Nella purezza e nella semplicità del legno, le immagini umane dipinte sulle ferite dei tronchi uniscono i differenti popoli della terra in un solo universale abbraccio. La paglia, sparsa generosamente a corona della divina Greppia, ricorda che il Figlio dell’Uomo, colui che attraverso l’Eucaristia avrebbe nutrito di sé l’umanità, aveva scelto di nascere nella più umile e misera delle mense: una Mangiatoia.

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E tra le consuetudini di Caslino d’Erba, sempre in tema di condivisione, anche quella che in occasione della premiazione di Presepe Nostro vede premiati gli studenti più meritevoli: Alessia De Capitani, Diploma di licenza media, Scuola Media di Pontelambro, votazione 10; Giulia La Rovere, Laurea triennale in Filosofia, Università degli Studi di Milano, titolo della tesi: Vita sufficiente e comunità perfetta: come raggiungere una civilis felicitas in Marsilio da Padova, votazione 105; Elena Tagliabue, Università degli Studi dell’Insubria, Laurea triennale in Fisica, titolo della tesi: Il Teorema di Bloch e la struttura a bande di un cristallo unidimensionale, votazione 104.

A Benito Gennari, patron dell’iniziativa, e a Donatella Pontiggia, sindaco di Caslino d’Erba, la consegna dei premi e il sincero grazie alla dinamica comunità caslinese.

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