Canzo

Canzo. Negozi chiusi per un’ora, la protesta dei commercianti

Caterina Franci 28 Gennaio 2021

Attualità, Canzo

Alcune commercianti canzesi che hanno aderito alla protesta

 

CANZO – Una protesta silenziosa e pacifica per chiedere di poter tornare a lavorare, tutti, indistintamente. Giovedì pomeriggio i commercianti canzesi sono scesi in piazza aderendo all’iniziativa promossa dall’associazione Canzo Oltre Le Vetrine: per un’ora, dalle 16 alle 17, hanno chiuso i loro negozi, esponendo fuori dalle vetrine un cartello funebre realizzato per l’occasione e un lume acceso.

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Un segnale forte, come spiegato dalla presidente dell’associazione Melissa Sacchi, volto a dimostrare che se le attività abbassano le serrande, il paese muore.

Alla protesta hanno aderito non solo le attività costrette alla chiusura dalle normative anti Covid in vigore ma anche quelle che non hanno mai cessato e quelle che hanno riaperto da domenica 24 gennaio, quando la Lombardia è tornata ad essere in zona arancione.

La solidarietà ha unito i lavoratori che chiedono al Governo regole chiare e la certezza di poter restare aperti continuativamente: “Io lavoro – spiega Jula Borrelli del negozio New Fashion Line – ma mi spiace per chi deve rimanere chiuso,  penso soprattutto a bar e ristoranti. E’ un’ingiustizia, dopo esserci adeguati ai protocolli ci hanno richiusi e riaperti a ‘fasce'”.

Tanti i canzesi per le strade del paese a dare sostegno ai commercianti. “A quasi un anno dall’inizio della pandemia chiediamo di poter lavorare in sicurezza, secondo i protocolli del Ministero della Salute a cui ci siamo già adeguati, perché si possa fare rivivere tutte le attività e i settore indistintamente perché dobbiamo ricordarci che questa emergenza ha danneggiato tutti, non solo una categoria” ha dichiarato Melissa Sacchi, in piazza insieme a Claudio Casartelli di Confesercenti Como e l’assessore al Commercio Laura Ferrari.

Da sinistra: Melissa Sacchi di Canzo Oltre Le Vetrine, Claudio Casartelli di Confesercenti Como e l’assessore Laura Ferrari

 

“Come Confesercenti – ha dichiarato Casartelli – sosteniamo da sempre che le attività chiuse possano lavorare, almeno quel tanto che, insieme ai ristori, permetta di sopravvivere. Da mesi oramai non parliamo più di guadagno ma di sopravvivenza, ci sono commercianti ed esercenti che stanno usando tutti i loro risparmi per poter rimanere in piedi. Chiediamo una forte risposta politica”.

“Sappiamo – ha continuato Casartelli – che se i negozi cominciano a chiudere con loro ‘chiude’ un paese. Canzo, in particolare, è un gioiello, ci sono tante attività commerciali aperte che hanno resistito alla crisi degli ultimi anni, il tessuto economico e commerciale è sano. Sosteniamo la protesta dei commercianti e chiediamo che vengano prese decisioni sensate”.

Fabrizio Turba

 

In strada a sostegno dei negozianti anche l’ex sindaco di Canzo Fabrizio Turba, Sottosegretario regionale: “Canzo con le sue attività è paragonabile ad un’azienda con quasi 350 addetti, senza calcolare l’indotto. Se il Governo non si rende conto che un’azienda di queste dimensioni rischia di chiudere vuol dire che manca il collegamento con la realtà dei fatti – ha dichiarato -. Io credo che vada cambiato il paradigma, visto e considerato che probabilmente con i vaccini si arriverà all’immunità di gregge della popolazione per la fine dell’anno: non si può continuare così. Aperti tutti, con i giusti controlli, perché poi è giusto che chi non rispetta le regole venga sanzionato. Chiediamo al Governo un occhio di riguardo per i piccoli comuni e le attività di vicinato, preziosissime per le nostre comunità”.

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