Canzo

Canzo. Amianto e messa in sicurezza, raccolta firme per un comitato

Caterina Franci 7 Febbraio 2020

Attualità, Canzo

I pezzi di amianto volati in via Sombico fotografati mercoledì

 

CANZO – Un comitato per affrontare e risolvere, in dialogo con il Comune, “il problema urgente di messa in sicurezza della copertura fatiscente in eternit dell’ex oratorio maschile di via Sombico“. Questo l’impegno di alcuni cittadini canzesi che dopo l’emergenza vento di mercoledì sono tornati a chiedere attenzione sul problema dell’amianto.

“Oltre ai grandi disagi causati dal crollo di piante – spiegano i cittadini – l’altro problema da affrontare ora è quello delle lastre di eternit cadute dalle vecchie coperture di alcuni edifici”. Il caso più eclatante è quello di via Sombico dove ciclicamente, da ultimo lo scorso mercoledì a causa del forte vento, dal tetto si staccano lastre in fibrocemento contenente amianto che finiscono in strada e in proprietà limitrofe: “Queste lastre rappresentano un alto rischio per la salute di tutti coloro che ne venissero a contatto” è l’allarme dei cittadini.

Nella giornata di ieri le lastre e i detriti caduti in via Sombico sono stati rimossi: “Ad ora non sappiamo con quali modalità, ma sicuramente non è stata seguita la corretta procedura che andrebbe adottata in questi casi” spiegano i cittadini che hanno dato il via alla mobilitazione.

Il sindaco Giulio Nava

Il sindaco di Canzo, Giulio Nava, ha precisato che l’attenzione sul pericolo amianto è alta: “In questi due giorni stiamo dando la priorità alla messa in sicurezza delle piante e delle aree del paese dove si sono verificati importanti crolli che hanno danneggiato auto ed edifici – ha dichiarato – siamo a conoscenza del problema delle lastre di eternit e non è sottovalutato. Come Comune ci stiamo muovendo per fare il punto sulle situazioni più critiche e procedere nella maniera più rapida e corretta possibile”.

Su che fine abbiano fatto i detriti di via Sombico resta però il mistero: “E’ stato scritto, tra le tante cose, che il Comune avrebbe mandato dei netturbini a ripulire, non è vero – ha precisato Nava – non abbiamo dato nessun ordine a procedere in tal senso”.

Sul caso è intervenuta anche l’Associazione Onlus Gruppo Aiuto Mesotelioma Lecco da anni attiva per la sensibilizzazione e l’informazione dei cittadini sul tema amianto: “Come accade puntualmente dopo eventi straordinari come il vento dei giorni scorsi abbiamo ricevuto tantissime telefonate e segnalazioni circa la presenza di lastre di eternit cadute dagli edifici. Purtroppo, la gente non è informata e non sa come comportarsi in questi casi”.

La premessa da fare è che non esiste ad oggi una legge che imponga la rimozione dell’amianto dagli edifici, a meno che le coperture non siano altamente deteriorate. Diverso però è il caso in cui le lastre di eternit si staccano cadendo in strada o in proprietà private: “Innanzitutto – spiegano – occorre fare delle fotografie e verificare da quale tetto si sono staccati i pezzi d’eternit, indicando l’indirizzo corretto. Successivamente bisogna chiamare i Vigili del fuoco o il 112 spiegando la situazione. In caso invece di tetti in eternit visibilmente deteriorati, sarebbe opportuno fare una segnalazione (esposto, ndr) al Comune dove si trova l’immobile e per conoscenza all’Ats di riferimento: dopo l’esposto il Comune è obbligato a richiedere alla proprietà dello stabile in questione l’indice di degrado del tetto, dal quale si programma poi l’intervento di bonifica”. Dall’Associazione sottolineano: “Ribadiamo l’importanza di non voltarsi dall’altra parte o sperare che qualcuno faccia qualcosa: le fibre killer dell’amianto sono inodori e non si vedono a occhio nudo, quando il cemento amianto si rompe si liberano nell’aria a migliaia. Se avete dubbi, segnalate!”.

L’Associazione ieri, giovedì, è stata contattata anche per la situazione di via Sombico: “Ci è stato detto che le lastre cadute sono state rimosse – ha fatto sapere la presidente Cinzia Manzoni – questo è un fatto grave perché la rimozione andrebbe effettuata da personale specializzato e non autonomamente. In questi casi il sindaco dovrebbe fare un’ordinanza contingibile e urgente di chiusura della strada sia per la tutela della salute sia per l’incolumità delle persone. Come associazione abbiamo già provveduto a fare un esposto sia al Comune di Canzo che all’Ats Insubria, aspettiamo risposta”.

Intanto chi volesse essere informato e o attivarsi per entrare a fare parte del comitato in costituzione può mandare una mail all’indirizzo bertelef@gmail.com.