Merone, Ponte Lambro

Aree Protette del Parco Lambro: incontro con l’assessore Terzi

Lorenzo Colombo 30 Gennaio 2014

Attualità, Merone, Ponte Lambro

Tag: ,

INCONTRO ASS TERZI

MONZA – «Parchi ed aree protette: l’esperienza dei Parchi Regionali già presenti e l’estensione delle tutele ambientali». E’ stato questo il tema del confronto fra il territorio della Provincia di Monza e Brianza e l’Assessore regionale Claudia Maria Terzi, con deleghe all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, che si è svolto presso la sala conferenze di Confartigianato a Monza alla presenza di numerosi Sindaci della Provincia, delle Associazione di settore, delle maggiori aziende del territorio e dei portatori d’interesse. Nell’agenda dei lavori della mattinata, si è parlato oltre che di Parchi, anche del nuovo piano dei rifiuti provinciale, della banda larga ultra leggera a Concorezzo, senza dimenticare il servizi idrico integrato, la qualità e i futuri investimenti e del Piano Regionale per migliorare la qualità dell’aria nella zona critica di Monza e Brianza.

Il settore Aree Protette si è molto diversificato negli ultimi 30 anni con la presenza di Parchi Regionali, Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale), Sic (Siti di Importanza Comunitaria), Riserve naturali, monumenti naturali, RER, in una frammentazione di tutela del territorio che in periodi di crisi non è più economicamente sostenibile. Ma la tutela del territorio deve essere sempre e comunque l’obiettivo: la presenza di quattro Parchi Regionali sul territorio brianzolo deve essere sottolineata, perché c’è da parte di Regione Lombardia una particolare attenzione all’area di competenza della Provincia monzese. In provincia i Parchi regionali sono il Parco della Valle del Lambro, che si colloca in una posizione centrale e costituisce la dorsale della Provincia. Ad ovest c’è il Parco delle Groane, e ad est un parte del Parco Adda Nord; infine il Bosco delle Querce, un Parco Regionale «sui generis», che arriva da una sorta di compensazione sul territorio per l’evento della Diossina di Seveso. Il territorio di Monza e Brianza è tristemente la provincia più urbanizzata d’Italia e la presenza dei Parchi e delle zone tutelate deve essere difesa in ogni modo: un esigenza che trova concordi in una linea comune tutti i 24 Parchi Regionali e l’Assessorato lombardo nel preservare il territorio.

«Il problema della razionalizzazione del Sistema delle Aree Protette è divenuto urgente e fondamentale perché la tutela operata dai Parchi sul territorio continui ad essere efficace. In questo quadro si deve inserire il tema dell’istituzione di nuovi Parchi Regionali. Un tema affrontato serenamente nel dialogo con l’Assessorato e con le dirigenze regionali; e unanimemente tutti i Presidenti dei 24 Parchi regionali lombardi ritengono che l’istituzione di nuovi Parchi regionali sia un controsenso rispetto ad un tentativo che l’Assessorato e i Parchi stanno facendo di razionalizzazione del territorio e delle risorse. Questo non perché non si vogliano estendere le aree da sottoporre a tutela: tuttavia le risorse devono essere razionalizzate per poterle vedere spese direttamente in attività sul territorio – ha sottolineato l’Avv. Eleonora Frigerio Presidente di Federparchi Lombardia e del Parco della Valle del Lambro – La creazione di nuovi Parchi regionali non va in questa direzione. Lo diciamo in maniera molto trasparente e onesta perché riteniamo che addirittura 24 Parchi regionali possano sembrare tanti: su alcune modalità di gestione si piò andare a razionalizzare. Con l’Assessore Regionale stiamo collaborando: abbiamo un tavolo di lavoro aperto dal quale ci aspettiamo molto, perché speriamo di riuscire ad arrivare ad una proposta concreta in tempi brevi (un anno, un anno e mezzo). Riteniamo che per tutelare il nostro territorio si debba agire in fretta. In tutto questo percorso la chiusura delle Province non aiuterà, perché sicuramente costituirà una difficoltà maggiore. Le Province sono un socio dei Parchi, contribuiscono alla loro vita e hanno un dialogo di interconnessione sempre costantemente aperto: la chiusura sarà un di meno per le realtà territoriali e per i cittadini. Sarà difficile gestire la perdita di un socio di maggioranza così importante perché lo sguardo d’insieme, più alto di quello delle realtà più piccole comunali, è importante. Non parlo solo di Monza e Brianza, ma il Parco della Valle del Lambro si estende anche nelle Province di Como e Lecco dove le realtà comunali sono più piccole».

«I Parchi in questo momento necessitano di profonda trasformazione; la loro Legge istitutiva quest’anno compie ben 31 anni – ha poi aggiunto la Presidente Frigerio – C’è stato un tentativo di ristrutturazione nella passata Amministrazione Regionale che ha trasformato i Consorzi in Enti regionali di Diritto Pubblico, (Legge n. 12 del 2011); ma quello che il territorio chiede, non solo in Provincia di Monza e Brianza, ma in tutta la Regione Lombardia, è più coraggio, è una trasformazione più profonda. I problemi economici che sta attraversando tutta la società e, conseguentemente, che stanno vivendo gli Enti Locali come Comuni Provincie, sono gli stessi di Regione Lombardia e quindi dei Parchi. Quest’anno nel bilancio approvato prima di Natale dal Consiglio Regionale, i trasferimenti in parte corrente ai Parchi hanno subito un taglio del 20 per cento. Un tale taglio in Enti di secondo livello come i Parchi, che non hanno entrate proprie e vivono solo di trasferimenti Regionali, creano enormi problemi di funzionamento che devono e possono essere risolti solo attraverso una profonda razionalizzazione e riorganizzazione del settore. L’assessore Terzi ci ha dato tutta la sua disponibilità, non a parole, ma mettendosi a sedere con noi intorno ad un tavolo e iniziando a tracciare insieme una nuova strada che efficientizzi e razionalizzi il Sistema già virtuoso delle Aree Protette che deve, ancora una volta, dare il buon esempio».