Erba

Aree dismesse, ecco la ‘scossa’ per riqualificare il centro città

Caterina Franci 27 Ottobre 2023

Attualità, Erba

Tag: , , , , ,

gasfire
L’ex Gasfire in via Fiume (foto archivio)

ERBA – Per la città potrebbe trattarsi dell’occasione di svolta per cambiare finalmente volto al centro: lunedì sera il Consiglio Comunale ha approvato la lista degli immobili dismessi di via Fiume da abbattere e/o riqualificare. Una delibera che il sindaco Mauro Caprani ha definito “molto importante, un’occasione per riqualificare le aree dismesse. Un grande cambiamento, che però non deve spaventare”.

Nello specifico, i proprietari delle aree (ex Enel, ex Molino Mottana ed ex Gasfire) inserite nella lista avranno tre anni per presentare un piano di recupero e per demolire gli edifici. “Questa opportunità non si era mai presentata – ha ricordato Caprani nel corso del consiglio comunale – alla base c’è una legge regionale (11 del 2021, ndr) che prevede la possibilità di individuare delle aree dismesse che presentino criticità di carattere urbanistico, strutturale, sociale ma anche igienico e sanitario”. L’attuale Pgt, frutto degli interventi degli ex sindaci Tili e Airoldi, prevede un’area di trasformazione su progetto condiviso, mentre ora i proprietari, pure avendo obblighi onerosi (di abbattimento o di presentazione di un piano attuativo), potranno andare in deroga al Pgt e costruire individualmente. Non solo: come si legge nella delibera, guadagneranno il 10% di diritti edificatori e chi sceglierà di costruire in altezza avrà un ulteriore 5% di indice di edificabilità.

La delibera è stata votata dalla maggioranza mentre la minoranza si è espressa contro per via delle troppe incognite. “Gli erbesi attendono da decenni la sistemazione delle aree centrali, quindi affrontare il problema della loro riqualificazione attraverso la demolizione e/o gli interventi di recupero in un tempo definito delle cinque aree dismesse e fatiscenti è di per sé un fatto positivo – ha commentato Alberta Chiesa (PD) – ma la delibera presenta elementi di seria criticità, il più importante dei quali è la possibilità concessa ai proprietari di procedere all’edificazione per singoli lotti, soluzione che, pur stabilendo la concessione al Comune di servizi, attrezzature pubbliche e onori di urbanizzazione, non sottoporrebbe l’intervento privato ad una pianificazione complessiva ed organica del comparto che l’Amministrazione dovrebbe elaborare  per preservare una porzione pubblica, compatta e armonica, dell’area centrale da destinare alla fruizione dei cittadini. Aggiungo che un altro elemento di criticità consiste nel fatto che, pur nel rispetto delle norme regionali in materia, le future edificazioni  sulle aree dismesse verranno realizzate in deroga alle norme degli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi comunali attualmente in vigore. In conclusione, pur nella consapevolezza che occorra tenere in debito conto gli interessi e i diritti dei privati, il PD esprime forti perplessità sulla edificazione per singoli lotti, che rischia di compromettere l’unica possibilità che la città di Erba ha di dotarsi di una zona centrale destinata al servizio pubblico e all’interesse cittadino”.

“La questione delle aree centrali – ha detto Michele Spagnuolo di Erba Civica – è annosa e nessuno è ancora riuscita a risolverla. Il sindaco è molto deciso e si rifà ad una norma regionale da poco modificata che di fatto permette di forzare un po’ la mano: o i privati presentano un piano di riqualificazione o ci pensa il comune, abbattendo gli edifici dismessi. Sicuramente è un imput importante ma siamo dubbiosi perché ognuno dei proprietari in questione, e dovrebbero essere cinque, potrà muoversi autonomamente, contrariamente a quanto previsto dal Pgt. Non ci convincono, insomma, cinque potenziali piani attuativi diversi”. Insomma per Erba Civica questa potrebbe non essere la soluzione migliore: “La legge non prevede nessun obbligo – ha ricordato Spagnuolo – ma dà un’opzione. Potrebbe essere l’ultima occasione per migliorare esteticamente la nostra città, ci penserei bene” ha concluso.