Erba

Arcellasco restaura il suo organo. Il 22 maggio la presentazione del progetto

Miryam Colombo 16 Maggio 2021

Attualità, Erba

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ERBA – Un progetto per restaurare l’antico organo della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Questa l’iniziativa lanciata dalla parrocchia di Arcellasco che il prossimo sabato 22 maggio ha organizzato una presentazione molto particolare dello strumento.

Con ben 170 anni di storia sulle spalle, l’organo è stato costruito da Giovanni Franzetti di Intra nel 1854. Luigi Bernasconi di Varese nel 1900 aggiornò la disposizione fonica aggiungendo nuovi registri, completò la pedaliera e rifece la consolle aggiungendo la seconda tastiera dell’organo secondo le riforme dell’epoca.

Purtroppo, lo scorrere del tempo e l’usura hanno seriamente compromesso le prestazioni musicali dello strumento: “È da 30 anni che la Parrocchia ha in progetto questo restauro e che per vari motivi, soprattutto economici, non è riuscita a intraprendere – ha commentato il parroco don Claudio Frigerio -. Oggi dopo attenta valutazione tecnica, con l’approvazione dell’ufficio beni culturali della Diocesi e con un finanziamento di quasi il 50% da parte dell’8×1000 della Chiesa Cattolica il restauro sembra realizzabile. Saranno tuttavia necessarie la sensibilità e il sostegno di tutti”.

Per raggiungere questi obiettivi è è stata istituita una commissione per il restauro, la valorizzazione dello strumento e il reperimento dei fondi che dopo le necessarie valutazione ha stabilito di affidare le opere alla Bottega organara Dell’Orto&Lanzini di Dormelletto (No). I lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2021 e si protrarranno per oltre un anno.

Il prossimo sabato 22 maggio, la parrocchia ha quindi organizzato un incontro con gli organari che eseguiranno le operazioni e che con l’aiuto di una telecamera mostreranno i meccanismi e i particolari artistici dello strumento. L’appuntamento è presso la chiesa parrocchiale alle 20.30.

“Anche se viviamo in tempi difficili riteniamo che una esperienza di cultura e bellezza in occasione del restauro dell’organo possa aiutarci a guardare al futuro con quella speranza e fede che ha sostenuto le passate generazioni alle quali va la nostra gratitudine”, ha concluso don Claudio.