Erba

Ambiente. Quanta acqua usiamo nel territorio erbese?

Miryam Colombo 9 Ottobre 2019

Ambiente, Attualità, Erba

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ERBESE – Quanta acqua potabile consumano gli erbesi pro capite? In quali settori si usa maggiormente l’acqua sul nostro territorio? Sempre più spesso gli esperti ci richiamano a un uso consapevole delle risorse naturali e soprattutto dell’acqua, bene che per quanto abbondante non è infinito. Ci siamo dunque posti queste domande e abbiamo chiesto una risposta a Como Acqua, l’azienda gestore del servizio idrico integrato.

“Il consumo medio pro-capite degli utenti dei Comuni dell’erbese è di circa 53,9 m3/ab/anno con un picco di 60,8 m3/ab/anno nel Comune di Erba, il più popoloso –  fanno sapere da Como Acqua – Se confrontato con il resto della Provincia di Como, questo valore è poco superiore a quello medio delle altre zone della Provincia che si attesta attorno ai 53,2 m3/ab/anno”.

Dai consumi emerge che a Erba, punto di picco, si consuma circa 166 l/ab/g, valore ampiamente al di sotto della dotazione idrica minima imposta dalla normativa per i comuni tra i 10.000 e 50.000 abitanti, pari a 300 l/ab/g (calcolato sul fabbisogno base di 200 l/ab/g a cui è sommato l’incremento per incidenza dei consumi urbani e collettivi).

Considerati tali valori, gli abitanti dell’erbese utilizzano maggiormente l’acqua erogata nelle proprie case: il 70,7% dell’acqua è fornita infatti ad uso domestico residente, mentre il 2,55% ad uso domestico non residente. La restante parte dei consumi è suddivisa tra il 2,33% destinato a uso agricolo e zootecnico, il 2,16% ad uso industriale e il 5,51% ad uso pubblico.

L’utilizzo di tali quantità di acqua è supportata per il nostro territorio sostanzialmente da tre fonti di approvvigionamento: la principale è l’ acqua di falda con il 64% dell’acqua è prelevata da pozzi; a questa segue quella attinta da sorgenti, pari al 34,5%, e da acque superficiali, l’1,5%.

Nell’erbese, resta per ora inutilizzata, invece, l’acqua derivante dai processi di depurazione che, secondo un decreto legislativo del 1999 che riprende una direttiva europea, se opportunamente trattata può essere reimpiegata in determinati usi: “Attualmente l’acqua in uscita dall’impianto di depurazione di Merone è scaricata nel Fiume Lambro e non viene riutilizzata – hanno spiegato – È allo studio un recupero di tipo energetico mediante pompa di calore”.