
LAMBRUGO – Opposizione all’attacco a Lambrugo, tema piano alienazioni immobili comunali, discusso lo scorso sabato durante il Consiglio Comunale. Nel mirino la decisione, da parte del Comune, di vendere l’immobile di via Volta ‘Primina’.
Voto negativo alla delibera è stato espresso dalla civica Lambrugo +: “Si potrebbe pensare che il Comune voglia regalare questo immobile a qualche impresa vista la decisione di venderlo ad un prezzo eccessivamente inferiore (circa 50 mila euro, ndr) rispetto a quello di acquisto e di concedere all’acquirente di realizzare più volumetria di quello esistente” ha commentato il capogruppo Vasco Maria Dossena.
“Non condividiamo questa decisione, anche perché –ha proseguito il consigliere – la delibera della maggioranza non prevede nemmeno di incassare liquidità dall’impresa. Il comune cederà la proprietà dell’immobile, invece l’impresa, a lavori (chissà) quando finiti, cederà al Comune una porzione del piano terra ristrutturato. La concessione di un aumento della volumetria provocherà, lo abbiamo più volte detto, problemi su via Volta”.
“Affermare poi che il valore dell’immobile sarebbe diminuito a causa della sua inagibilità è falso perché l’immobile si trova nella stessa situazione di fatto di quando era stato acquistato, anzi, si trova migliorato a fronte degli interventi edili già realizzati dall’ente comunale dopo l’acquisto. Non c’è quindi giustificazione per la riduzione del prezzo di vendita”.

Accuse respinte con fermezza dall’amministrazione comunale: “Quando ci siamo insediati nel 2013 ha detto il sindaco Giuseppe Costanzo – abbiamo trovato 74 mila euro di risorse proprie dell’Ente e un mutuo da 380 mila euro, soldi non sufficienti rispetto alla previsione di 540 mila euro, destinati alla ristrutturazione del fabbricato di via Volta e un immobile sul quale dal 2005 non era stato effettuato alcun intervento, salvo alcuni lavori di demolizione per 35 mila euro”.
“La nostra Amministrazione si è subito accorta che un piccolo Paese come Lambrugo non avrebbe potuto affrontare un impegno economico così gravoso, : investire 848 mila euro (308 per l’acquisto e 540 per la ristrutturazione) per ricavare 6 appartamenti di edilizia residenziale pubblica che avrebbero reso al Comune poche migliaia di euro all’anno di affitto non ci sembrava proprio una buona scelta. Questo è il motivo per cui abbiamo giudicato non adeguata la volontà di acquistare l’immobile non adeguata sia la decisione di acquistare l’immobile che la volontà di perseguire in una ristrutturazione in cui la valutazione del costo iniziale di 140 mila euro è passata, nel breve, a 540 mila euro”.
“Il piano alienazioni votato e approvato in Consiglio Comunale ci consentirà di presentare in Regione il programma di alienazione per la necessaria approvazione da parte della Giunta Regionale. Seguirà una gara ad evidenza pubblica. Tra i benefici – ha ricordato il sindaco – la sistemazione del fabbricato senza ulteriori costi per il Comune, la disponibilità di due/tre nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica e la proprietà pubblica dell’androne di ingresso e del cortile di collegamento tra via Volta e l’ex convento di Santa Maria”.
Sottolineata una nota negativa: “La perdita di circa 48 mila euro (308 mila euro per l’acquisto meno 260 mila euro di valore attuale di alienazione) a causa della svalutazione immobiliare conseguente alla crisi economica dell’ultimo decennio e ad altri fattori, a cui vanno aggiunti 35 mila euro spesi tra il 2009 e il 2010 per la demolizione di parti dell’edificio e quasi 5.500 euro per le spese tecniche di progettazione per un totale di oltre 88 mila euro. Questo è il costo, ricaduto sul Comune, a causa di valutazioni condotte da chi ci ha preceduti e che noi riteniamo errate” ha concluso.