Albavilla

Albavilla. Consegnato all’inossidabile “Trap” il premio Badolato

Lorenzo Colombo 6 Marzo 2016

Albavilla, Attualità

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ALBAVILLA –  E’ con un caloroso applauso e un canto brianzolo che si è aperta sabato pomeriggio, nell’auditorium comunale di Albavilla, la settima edizione del Premio Franco Badolato quest’anno consegnato dall’associazione Calabro- Brianzola, alla regia del’evento, ad uno tecnici più rappresentativi del calcio italiano e non solo: Giovanni Trapattoni.

A fare gli onori di casa un emozionatissimo Vincenzo Versace, presidente del sodalizio, che nel suo discorso introduttivo ha sottolineare in primis “l’umanità e la semplicità che contraddistinguono Giovanni Trapattoni” definendolo “Il grande allenatore italiano”. Quindi l’aneddoto legato al primo incontro: “Quando sono andato a casa di Trapattoni per esporgli il nostro desiderio di averlo come protagonista di questa premiazione – ha raccontato Versace –  mi sono accorto di sentirlo già come un vecchio amico sempre nonostante ci stessi parlando solo da un’ora”.

 

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Lunghissima la carriera del “Trap” nel mondo del calcio che conta. Dopo una carriera da calciatore vestendo la maglia del Milan (dal 1957 al 1971) e successivamente quella del Varese (1971 – 1972) e inanellando 17 presenze con la Nazionale Italiana, Trapattoni nel 1972 appende le proverbiali scarpe al chiodo. Due anni più tardi esordisce come allenatore proprio sulla panchina del Milan dando inizio a quella che si rivelerà una lunga e straordinaria carriera. Lasciato il Milan nel 1976, siede sulle panchine di Juve, Inter, Bayer Monaco e Cagliari; poi torna di nuovo in Germania al Bayern. Nel 1998 va alla Fiorentina e dal 2000 al 2004 viene chiamato a guidare la Nazionale Italiana. Chiusa la parentesi di 4 anni con la Nazionale il “Trap” riprende le valige in mano e torna all’estero, questa volta vola in Portogallo sulla panchina del Benfica, poi Stoccarda, Salisburgo e come ultima esperienza allena la nazionale Irlandese. In carriera ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nelle competizioni per club, sia da giocatore che da allenatore.

Nel 2007 è stato inserito dal quotidiano britannico Times in una lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio e, sei anni più tardi, dall’emittente televisiva statunitense ESPN nella speciale classifica dei venti più grandi allenatori. Infine, è stato introdotto nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria allenatore italiano nel 2012.

 

 

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Durante la consegna del premio, sono state molte le domande che sono state rivolte al “Trap”, il quale non ha mancato di strappare applausi e sorrisi grazie alla sua sferzante ironia. Alla richiesta di andare ad allenare il Como (fanalino di coda nel campionato di Serie B), ha risposto: “Io mi chiamo Giovanni, non San Giovanni”.

Tra gli argomenti affrontati sono emersi anche i concetti di genio: “il genio nasce genio” ha sottolineato Trapattoni e di possibilità di raggiungimento dei propri obiettivi “per i quali – ha evidenziato il Trap – serve tenacia”, aggiungendo poi: “di fronte alle sconfitte non bisogna mai farsi prendere dallo sconforto perchè già dalla gara successiva si può tornare a vincere”.

L’attenzione si è poi spostata sulla Nazionale Italiana con l’allenatore originario di Cusano Milanino che ha ricordato ai numerosi presenti: “vincere un mondiale è difficile perché concorrono molti fattori: infortuni, organizzazione, volontà, tattica e molto altro. Difficile fare anche un pronostico”.

Presenti alla premiazione molti amministratori del territorio erbese tra cui il sindaco di Albavilla Giuliana Castelnuovo e i colleghi dei comuni di Albese con Cassano Alberto Gaffuri, di Orsenigo Mario Chiavenna, di Alserio Stefano Colzani e per il comune di Erba il vice sindaco Claudio Ghislanzoni.

L’evento si è poi concluso sulle note del canto “L’Amicizia”, ballato da tutti i presenti. Poi spazio a foto ricordo e autografi per una giornata che resterà negli annali dell’associazione Calabro- Brianzola e dello stesso comune di Albavilla.