Al Sant’Anna una panchina rossa contro la violenza sulle donne

Redazione 24 Novembre 2022

Attualità

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COMO – Mercoledì mattina all’ospedale Sant’Anna è stata consegnata la panchina rossa donata ad Asst Lariana dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. L’iniziativa è collegata alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ricorre il 25 novembre.

Sono intervenuti Raffaella Ferrari, direttore sociosanitario di Asst Lariana, Giuseppe Incorvaia per la Uil, Cristina Filippetto per la Cisl, Tonia Granata per la Cgil, Francesca Quagliarini assessore alle Pari Opportunità del Comune di Como (ente capofila della rete territoriale antiviolenza della provincia), Ierta Zoni presidente della cooperativa che gestisce la casa rifugio e volontaria di Telefono Donna, Ilaria Serpi dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Como, Alessandro Fermi, presidente del Consiglio di Regione Lombardia.

A portare i saluti e i ringraziamenti di Asst Lariana – rappresentata nella Rete antiviolenza della provincia di Como dagli assistenti sociali aziendali, sia per la parte territoriale che quella ospedaliera Sant’Anna, Sant’Antonio Abate, Erba-Renaldi – è intervenuta la dottoressa Raffaella Ferrari.

“Questa donazione – ha spiegato – è molto importante e ringraziamo le organizzazioni sindacali per aver pensato a noi. La panchina rossa è stata pensata come simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più e come simbolo di rifiuto della violenza nei confronti delle donne, un tema, purtroppo, sempre attuale. Basti pensare che ogni quindici minuti in Italia una donna è vittima di violenza e che i diritti delle donne sono spesso disconosciuti, anche nel ricco Occidente. Asst Lariana è uno dei componenti della rete antiviolenza della provincia di Como. Cura e assiste le donne come realtà sanitaria, si occupa di loro e “le occupa”: il 70% del personale è femminile. Il lavoro e l’indipendenza economica sono fattori favorenti l’autodeterminazione ma da soli non bastano. Serve una nuova cultura: solo chi ha paura ed è incapace è violento. E non dimentichiamo che è nelle piccole cose del nostro quotidiano, nei comportamenti poco consoni e privi di rispetto verso il genere femminile che si insinuano quei pensieri di possibilità di compiere anche atti che portano a togliere la vita alle donne”.

La normativa italiana prevede che le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato e del settore domestico, le lavoratrici con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e le lavoratrici autonome inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, possano avvalersi di un’astensione dal lavoro per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco temporale di tre anni. “Un aspetto importante questo – hanno sottolineato i rappresentanti dei sindacati intervenuti – Il lavoro è fondamentale per queste donne perché solo rendendosi economicamente indipendenti possono garantirsi un futuro libere, in autonomia e non più succubi di un uomo violento”.

La Rete antiviolenza della provincia di Como

La Rete antiviolenza della provincia di Como è attiva dal 2009 ed è composta da numerosi enti e associazioni che, insieme, cercano di prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Capofila del coordinamento della Rete e della gestione dei progetti e finanziamenti di Regione Lombardia è il Comune di Como.

In particolare la Rete è attiva con: incontri periodici di coordinamento per operare in modo integrato e sinergico nei percorsi di supporto ed accompagnamento all’uscita dalla violenza. Tutti i partecipanti alla Rete fanno riferimento a linee guida condivise nelle modalità di accoglienza e supporto della donna; attività di prevenzione: attraverso la realizzazione di interventi formativi sul tema della parità di genere all’interno delle scuole superiori delle provincia. Esiste un apposito Tavolo Formazione che da anni lavora con la collaborazione di Ufficio Scolastico Provinciale, Forze dell’Ordine, Ordine degli Avvocati, Procura, Tribunale, Psicologhe e Operatrici del Centro Antiviolenza; attività di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza; attività di monitoraggio del fenomeno.