Albese con Cassano

Gli istituti della San Vincenzo in visita ai detenuti del carcere di Como

Redazione 24 Novembre 2023

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ALBESE CON CASSANO – Nell’ottica di gettare uno sguardo diretto sulla realtà della giustizia e dell’importanza della legalità, gli studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto Professionale Agricoltura e Sviluppo Rurale “San Vincenzo” di Albese con Cassano hanno dato vita a un’esperienza senza precedenti.

La scuola di via Roma, infatti, è la prima scuola della Provincia ad aderire al progetto “Giustizia e legalità”, nell’ambito dell’insegnamento di educazione civica. Accompagnati dal preside Ismaele Pozzoli, dalla docente di diritto Giulia Gilardi e dall’insegnante di italiano Carlo Farina, i giovani si sono immersi nella realtà della casa circondariale di Como.

L’esperienza, svoltasi nella mattinata di mercoledì 15, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del tutto gratuita dell’Ordine degli Avvocati di Como e della Camera Penale di Como e Lecco. Fondamentale è stata la presenza costante dell’avvocato Paolo Camporini, che ha seguito il progetto fin dallo scorso anno, con diverse iniziative e proposte formative, tutte con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità per farla diventare patrimonio comune. La giornata è iniziata con una lezione introduttiva sul funzionamento di un istituto penitenziario, tenuta da figure altamente specializzate del settore: oltre all’avvocato Camporini e ad Arianna Liberatore – entrambi consiglierei dell’ordine degli avvocati di Como – ha parlato l’avvocato Stefano Pellizzari, membro della Camera penale di Como e Lecco.


Gli studenti hanno poi conosciuto il presidente del carcere che li ha accompagnati a visitare la parte interna dell’istituto fino alle celle, attraversando lo spazio adibito agli incontri con i parenti, quello dedicato alle telefonate e ai momenti ricreativi. Il momento più formativo è stato sicuramente il confronto diretto che i ragazzi hanno potuto avere con alcuni detenuti. Insieme a loro, infatti, hanno ragionato sul significato profondo della libertà, sull’importanza dell’aiuto reciproco, sul concetto di dignità dell’essere umano e sullo scopo della pena come strumento finalizzato alla rieducazione del condannato e ad un corretto reinserimento nella società.

“Educare alla legalità – ha spiegato l’avvocato Camporini ai ragazzi – significa innanzitutto mettere a disposizione di tutti cultura e informazioni, leggi e norme, prospettive e progetti, in modo che diventino parte integrante della vita di ciascuno di noi”. Il progetto aveva preso avvio nel 2022, quando gli studenti hanno incontrato Camporini per affrontare diverse tematiche costituzionali quali: la necessità della società di darsi delle regole per punire i colpevoli, il giusto processo, la funzione rieducativa della pena e la sua esecuzione, il diritto di difesa. Esso si è poi sviluppato anche nell’anno successivo attraverso la partecipazione degli studenti ad una giornata di udienze presso la sezione penale del tribunale di Como. Durante questa esperienza, gli alunni sono stati seguiti dagli avvocati Elisabetta Frigerio, Paolo Camporini e Fabio Gualdi.

Queste le parole di alcuni studenti: “Gli avvocati sono stati molto disponibili nella spiegazione di ciò che avveniva durante lo svolgimento dei diversi processi”, afferma Tecla Radaelli. “Quando sono entrato in Tribunale, mi si è aperto un mondo nuovo che mi ha appassionato”, ha asserito Beniamino Citterio. “Abbiamo avuto modo di rivolgere al Giudice e al Pm le nostre domande e curiosità: penso che difficilmente mi potrà ricapitare” la riflessione di Lorenzo Seerig. “L’incontro è stato interessante e educativo, ci ha fatto prendere coscienza di come funziona la giustizia e soprattutto della sua complessità” spiega Antonio Snider.

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