Albavilla

A lezione di dialetto, un podcast per far conoscere la tradizione brianzola

Miryam Colombo 23 Febbraio 2023

Albavilla, Attualità

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“I Barlafus” dell’Istituto San Vincenzo insieme a Dionigi Garofoli, al vicesindaco Roberto Ballabio e alla professoressa Miriam Frigerio

 

ALBAVILLA/ALBESE CON CASSANO – Nasce da un’idea della classe V Ipa della Scuola di Agraria dell’Istituto San Vincenzo il progetto di realizzazione di un podcast per far conoscere e custodire il dialetto e le tradizioni brianzole.

A spiegare l’iniziativa sono gli alunni che, per l’occasione, hanno scelto “I Barlafus” come nome d’arte. “Abbiamo lanciato questa proposta con l’intenzione di far apprezzare il dialetto e le tradizioni locali anche a un pubblico giovane – hanno commentato -. Per questo abbiamo scelto il canale del podcast che in modo semplice e diretto può raggiungere tutti”.

E così, con il supporto dei docenti, i ragazzi si sono messi all’opera contattando diverse realtà e persone della zona. “Ci piacerebbe poter creare una serie di episodi che tocchino argomenti differenti – hanno aggiunto -. Iniziamo oggi con la prima puntata, ma l’obiettivo è dare un seguito toccando diversi aspetti della cultura brianzola”.

La prima puntata, registrata nella suggestiva cornice del Crotto del Boëc, ha visto la partecipazione di Dionigi Garofoli del gruppo folkloristico dei Contadini della Brianza. Con lui i ragazzi hanno ripercorso la vita e le tradizioni brianzole tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Un momento prezioso di scambio e condivisione tra generazioni diverse. “Come Amministrazione comunale abbiamo apprezzato e sostenuto questo progetto – ha sottolineato Roberto Ballabio, vicesindaco di Albavilla e docente dell’Istituto -. Sul nostro territorio vivono associazioni che portano avanti la cultura contadina ed è bello che possano interagire con i giovani per tramandare questa saggezza. Anche per questo abbiamo scelto il crotto, come luogo per la registrazione, che da sempre è punto di incontro e aggregazione. Tutto rientra in un più ampio piano che, come Comune, stiamo portando avanti allo scopo di custodire la bellezza delle nostre radici”.

Anche Miriam Frigerio, insegnante di gestione e valorizzazione delle attività produttive, sviluppo del territorio e sociologia rurale, ha evidenziato il valore di questo percorso. “Sono stati i ragazzi a ideare tutto questo nell’ambito del modulo di Estetica e cultura del paesaggio che stiamo affrontando in classe – ha spiegato -. Considerata la tematica, ci è sembrato giusto e positivo dare spazio a questa loro bella iniziativa di valorizzazione della realtà locale”.

Che l’avventura, dunque, abbia inizio. “Vogliamo ringraziare in particolare i professori Ballabio e Frigerio che hanno dato il proprio tempo e sostegno – hanno concluso i ragazzi -. Un grazie anche a tutti coloro che si sono resi disponibili a aiutarci. Se altre persone o enti volessero contribuire, saremo ben contenti di ascoltarli. Per gli altri aggiornamenti, invece, potete consultare la nostra pagina Instagram”.

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