
ERBA – Trenta giorni di tempo per intervenire sulle ex aree industriali dismesse al fine di ripulirle e chiuderle, per impedire l’accesso a senzatetto e quindi azzerare il rischio di situazioni ‘potenzialmente pericolose’. Questo il contenuto della diffida firmata dal Dirigente del Settore Lavori Pubblici Gianluigi Pescialli inviata a inizio settimana dal Comune di Erba ai privati proprietari delle aree dismesse.
Le stesse aree erano state oggetto due settimane fa di un vero e proprio blitz di Carabinieri e forze dell’ordine per valutare, insieme al sindaco e ai tecnici, lo stato degli edifici abbandonati.
“Il sopralluogo – ha spiegato l’ingegner Pescialli – ha rilevato che molti di questi stabili sono aperti e facilmente utilizzabili come rifugi per senzatetto altri soggetti. Questo il motivo principale dell’intervento: interdire gli accessi alle ex aree dismesse, dove possono crearsi situazioni potenzialmente pericolose. Questo – ha proseguito – anche perchè in diversi di questi edifici c’è ancora materiale. Nella diffida chiediamo ai proprietari di intervenire con lavori di pulizia e svuotamento, se necessario di messa in sicurezza, e quindi di provvedere a sigillare gli accessi”.

Si tratta di un primo step, come spiegato anche dal sindaco Veronica Airoldi: “Dopo il sopralluogo era necessario avviare un’azione più incisiva affinchè i proprietari di queste aree intervenissero, evitando di essere al contempo troppo impositivi. Per questo motivo abbiamo optato per inviare una diffida. Chiaramente c’è un tempo stabilito per rispondere, dopo di che si prenderanno i necessari provvedimenti”. Nello specifico si provvederà con un’ordinanza sindacale. In caso di ulteriori inottemperanze sarà con ogni probabilità il Comune a dover intervenire, chiedendo poi un rimborso.
Qualche privato, stando a quanto riferito dall’ing. Pescialli, avrebbe già contattato gli uffici per informarsi sui lavori. “I proprietari dell’ex Enel stanno già intervenendo da qualche tempo per ripulire e svuotare lo stabile, se tutti rispondessero in maniera così celere avremmo già fatto un grande passo nella risoluzione di questo problema” ha concluso Pescialli.