Lecco. Folla in Basilica per l’ultimo saluto a Gianni Beltrami

Caterina Franci 29 Giugno 2017

Cronaca

LECCO – “E’ lui, è proprio lui. Il nonno Gianni non sta fermo un attimo, sale e scende dal Monte Bianco e subito dopo parte per il Monte Rosa…”. Così il nipote Achille descriveva il mitico nonno, in un tema di italiano, un compito per la scuola. Lo stesso tema è stato letto – sempre dal suo giovane autore – di fronte ad oltre un migliaio di persone giunte da tutta Lombardia per dare l’ultimo saluto a Gianni Attilio Beltrami (per tutti semplicemente Gianni), capo del Soccorso Alpino Lariano scomparso lunedì sul Monte Bianco.

Gremita la Basilica di San Nicolò dove nel pomeriggio di giovedì sono stati celebrati i funerali dell’amato volontario del Cnsas. Presenti i volontari del Soccorso Alpino, quelli della Croce Rossa e di tutte le diverse associazioni di soccorso del Triangolo Lariano, di cui Beltrami era delegato, gli esponenti del Cai, delle associazioni alpinistiche, le autorità civili e militari. Un unico grande mondo, stretto nel dolore di una perdita improvvisa e profonda.

A precedere la cerimonia funebre, nel primo pomeriggio, una processione partita dalla base del Cnsas in via Buozzi. Come già accadde nel 2008, anno di scomparsa di un altro amato alpinista e soccorritore, Daniele Chiappa (Ciapin), al corteo si è unito anche l’elisoccorso del Cnsas che dall’alto ha sorvolato il feretro, allontanandosi una volta giunto in Basilica.

“Gianni era per noi una guida, un maestro e un’ispirazione – lo ha ricordato un volontario del Soccorso Alpino – in tutti noi ha acceso una fiamma di passione e dedizione per quello che facciamo che non si spegnerà. Oltre ringraziarlo per tutto quello che ha fatto però dobbiamo anche chiedergli scusa, io credo. Qualche sgambetto glielo avremo fatto. Ma lui in questo momento farebbe come sempre, ci direbbe di andare avanti. Ed è quello che faremo, per il Soccorso Alpino”.

Un invito espresso anche dal prevosto di Lecco, Monsignor Cecchin, che ha celebrato la funzione insieme al parroco di Bonacina, rione nel quale Beltrami risiedeva: “Facciamo fatica a vivere questo momento, ma la vicinanza alla famiglia dimostrata dai presenti e da noi sacerdoti indica che percepiamo questo vostro caro è nostro – ha detto il prete – Gianni è una persona del nostro territorio e della nostra comunità. Lui sempre disponibile, con un carattere forte ma di una generosità immensa, lunedì faceva l’aiuto istruttore per una scuola del Cai e sul Monte Bianco per salvare un fratello ci ha messo la sua vita. In questo momento – ha proseguito Cecchin – le mie parole sono un balbettio: lui ha salvato tante persone, si è dato da fare, una dedizione grandiosa come delegato del Soccorso Alpino. A chi lo piange dico, anche se visibilmente non è più tra noi ci dice di continuare e di prendere il suo testimone”.

Diversi i ricordi che al termine del rito funebre si sono susseguiti, letti dai due figli, Marco e Monia, dai colleghi del Soccorso Alpino. Anche uno dei numerosissimi cittadini presenti ha voluto alzarsi in piedi, recarsi al leggio e ringraziare pubblicamente Gianni Beltrami, per averlo soccorso e salvato in montagna.

Il feretro è stato portato in spalla fuori dalla Basilica dai colleghi del Soccorso Alpino, dove, sotto una pioggia battente, tutti i presenti in un composto silenzio hanno salutato per l’ultima volta Gianni.

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