
ERBA – E’ stata approvata con 10 voti favorevoli e 6 contrari, tra cui quello del consigliere di maggioranza Francesco Vanetti, la variante generale del Pgt che tanto ha fatto discutere in questi mesi.
Il voto definitivo è giunto ieri, giovedì, in serata, dopo due consigli comunali, di cui uno lo scorso 28 dicembre di 14 ore (e mezzo, come ha voluto più volte ricordare la capogruppo Lega Nord Erica Rivolta). I consiglieri hanno votato dopo oltre due ore di discussione che ha visto protagonista soprattutto la minoranza, schierata nettamente contro la variante proposta dalla giunta Tili, come già aveva anticipato d’altronde.

“Una variante chiaramente elettorale” ha commentato Erica Rivolta “la filosofia che ha guidato questa proposta è stata ‘se non ora quando’: visto che tra pochi mesi il potere del nostro sindaco sarà sbriciolato ha ritenuto necessario farla votare e approvare in fretta e furia. Per noi della Lega questa è un’ulteriore brutta pagina dell’amministrazione Tili, che oltre a un disinteresse per la città ha dimostrato di nuovo come ci siano cittadini di serie A, che hanno ottenuto i propri aumenti di indici per l’edificabilità, e cittadini di serie B”.
Per il consigliere Ghioni (PD) è totalmente mancato uno studio tra andamento demografico, bisogni di edilizia e residenziali: “E’ stata ipotizzata una variante che va ad aumentare le cubature e la popolazione di circa 3 mila abitanti, aumento che non ci sarà. Il sindaco definisce Erba un polo attrattore, io dico che forse un polo attrattore necessita più attenta visione del bisogno della città di crescere e di un centro città degno di essere definito tale”.
Per la minoranza non è stata prestata abbastanza (se non nessuna) attenzione al centro città, “oramai fatiscente”. Un dato di fatto e un disinteresse dimostrato dalle “assurde richieste presentate dai cittadini” ha ricordato Ghioni, “quali diminuire i parcheggi pubblici in centro città e di aumentare di due piani i grattacieli” (ad esempio nelle aree industriali dismesse di via Fiume, ndr), osservazione votate contrariamente all’unanimità lo scorso 28 dicembre. “Lo scorso consiglio abbiamo bocciato osservazioni e richieste inammissibili, ma diverse sono le criticità di questa variante”.

Tra i pareri negativi giunti dai banchi dei consiglieri c’è stato quello controcorrente del consigliere Vanetti, che ha votato contro la variante generale e contro la sua maggioranza: “Nel formulare questa variante è mancata la chiarezza degli obiettivi pubblici. Questo dato doveva emergere in maniera significativa per vedere dove intervenire, dal punto di vista urbanistico la variante ha corretto alcuni elementi che erano contenuti nelle linee guida generali e che io personalmente non ho condiviso.”.
Il sindaco dal canto suo ha ribattuto alle accuse: “Nessuna variante elettorale – ha dichiarato – ma il completamento di una serie di approfondimenti effettuati con competenza in oltre due anni di lavoro. Questa variante non è improvvisata, diversi sopralluoghi sono stati fatti dalla maggioranza e i cittadini sono stati coinvolti, lo dimostrano le 135 segnalazioni propedeutiche pervenute”. Anche sui tempi di approvazione Tili ha precisato: “L’approvazione definitiva doveva pervenire entro l’8 gennaio 2017, nei 90 giorni di tempo concessi per legge. Nessuna fretta mia personale, si tratta di un progetto importante per la città, due mesi di ritardo avrebbero potuto penalizzare i cittadini e l’amministrazione”.
“La variante rientra nell’obbiettivo di promuovere il potenziamento del ruolo sovracomunale di Erba, abbiamo detto no al consumo di suolo e a supermercati e ridato le aree dismesse al verde. Ringrazio ancora tutti del lavoro svolto e di cui sono pienamente soddisfatta” ha concluso.
Ma per l’opposizione non basta: “Abbiamo perso un’occasione importante per poter dare risposte alla città e ai cittadini, restano i dubbi non solo sulla qualità degli interventi ma anche sulla fattibilità di alcuni di essi” è stato il commento che ha accompagnato la dichiarazione di voto di Ghioni, mentre con toni accesi il capogruppo leghista ha ribadito la contrarietà alla variante. A preoccupare chi ha votato contro è anche la prospettiva di non continuità amministrativa con cui la variante sarà gestita: le elezioni amministrative si avvicinano.