ERBA – Il Club Alpino Italiano, sezione di Erba e il suo Gruppo Speleologico organizza per venerdì 20 maggio, con inizio alle 21, una serata sui “Geotritoni, curiosi e rari organismi che spesso popolano le grotte italiane” curata dal dottor Raoul Manenti.
Tra le tante cose uniche delle grotte italiane ci sono i geotritoni. Si tratta di anfibi dalle abitudini di vita molto particolari. Come forma del corpo assomigliano alle salamandre, ma sono privi di polmoni e appartengono ad una famiglia molto diffusa nell’America settentrionale. In Europa invece si trovano solo in Italia e a in Francia fino a Nizza.
In pratica, troviamo i geotritoni soltanto in Sardegna, in parte dell’Italia appenninica, in Liguria e in Costa Azzurra occidentale. Al di fuori di quest’area, dobbiamo volare fino in California, se vogliamo trovare geotritoni in grotta. Perché i geotritoni siano presenti solo in queste aree, e manchino nelle grotte di tutto il resto mondo, resta un mistero (Lanza et al., 2006).
In particolare in Italia sono presenti ben 8 specie diverse, tutte presenti nel territorio italiano e 7 addirittura endemiche di esso e spesso di piccolissimi massicci calcarei, come avviene in Sardegna dove si raggiunge la massima diversità con ben 5 specie endemiche.
Ciò rende i geotritoni una ricchezza molto fragile. Infatti i cambiamenti ambientali, anche quelli che interessano aree con dimensioni relativamente ridotte, potrebbero portare rapidamente al declino e alla scomparsa di queste specie. Pertanto, tutti i geotritoni sardi sono specie strettamente protette, a livello regionale, nazionale e anche dalla legislazione europea (Legge Regionale 29 luglio 1998, n. 23 e Direttiva Habitat, D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357).
Siamo tutti abituati a trovare i geotritoni in grotta e ciò ci porta a pensare che siano animali cavernicoli. In realtà, ciò non è del tutto vero. Durante i periodi freschi e piovosi, dall’autunno alla primavera, i geotritoni possono uscire dall’ambiente sotterraneo, ad esempio per alimentarsi in superficie. Tuttavia, quando le condizioni esterne si fanno troppo calde e secche, questi piccoli anfibi si vedono costretti a ritirarsi in luoghi dove l’ambiente è più fresco ed umido: ecco che osserviamo i geotritoni in grotta. Ovviamente, un geotritone può passare dove anche il più magro degli speleologi deve arrendersi, e questi animali sfruttano molto bene le strettissime cavità interstiziali che non riusciremmo mai a mettere a catasto.
Da alcuni anni un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con numerosi gruppi speleo sparsi su tutto il territorio nazionale che ricade nell’areale dei geotritoni sta svolgendo una ricerca per capirne lo stato di conservazione e i fattori ecologici che determinano la loro distribuzione e l’utilizzo dell’ambiente ipogeo.
Presso la sede del CAI di Erba si terrà una serata che vuole appunto illustrare le particolarità di questi preziosissimi organismi e illustrare gli ultimi risultati della ricerca.