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I ragazzi del “Galilei” all’Onu per vivere un giorno da diplomatici

Admin Altreforme 18 Aprile 2016

Erba, Scuola

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ERBA – Sedersi al tavolo delle risoluzioni Onu e presentare le proprie conclusioni per cercare di risolvere uno dei problemi più sentiti della nazione che si rappresenta. Ci hanno provato 12 studenti del liceo scientifico “Galilei” che per alcuni giorni hanno vissuto l’esperienza di veri e propri delegati delle Nazioni Unite.

Giulia De Cristofaro, Noemi Redaelli, Francesca Moneta, Federica Mazza, Federica Mauri, Rita Invernizzi, Alberto Maggi, Marco Donghi, Stefano Tocchetti, Riccardo Bianchi e Alin Mazzucotelli, tutti del triennio, sono volati nel palazzo di vetro dell’Onu a New York per vivere un’esperienza unica, che ricorderanno per tutta la vita. Accompagnati dalla professoressa Elvira Borroni hanno soggiornato per alcuni giorni nella Grande Mela, cogliendo l’occasione di visitare la città senza però perdere di vista la vera ragione del proprio viaggio. “Dopo aver frequentato un corso di preparazione in Italia che ha permesso loro di possedere le competenze di base, i ragazzi hanno realizzato un proprio elaborato che riguardava ognuno un argomento diverso – spiegano la professoressa Borroni e la collega Monica Erba, che hanno seguito i ragazzi durante il percorso – A ognuno era affidato il compito di presentare una risoluzione circa uno dei problemi della nazione che gli era stata assegnata”.  Giunti a New York, hanno varcato la soglia del palazzo dell’Onu dove si sono incontrati con circa 4000 altri studenti provenienti da tutto il mondo.

“E’ stata un’esperienza incredibile, sia dal punto di vista formativo che personale, che ti apre la mente – commentano i protagonisti – Il public speaking e le relazioni internazionali sono due temi che nel nostro istituto, data la formazione prettamente scientifica, non vengono affrontati nel curriculum scolastico. Ne eravamo quindi digiuni, mentre ci siamo trovati di fronte i nostri coetanei americani che si mangiavano il palco, essendo abituati a lezioni di questo tipo”. Gli studenti erbesi si sono però difesi molto bene, riuscendo senza troppi problemi a esporre in pubblico le proprie argomentazioni e avendo anche l’occasione di stringere la mano ad ambasciatori internazionali.

Un’esperienza prima di tutto di orientamento formativo, che ha fatto loro capire cosa vuol dire confrontarsi ogni giorno con problematiche internazionali e dover saper contrattare e mediare con altre culture e pensieri, e dall’altro un momento di crescita personale, mettendosi in gioco e cercando di superare le proprie paure.