Lurago d'Erba

Lurago. “Il tempo galantuomo” concerto dedicato alle donne

Lorenzo Colombo 3 Marzo 2016

Cultura, Lurago d'Erba

speziali

 

LURAGO D’ERBA –  In occasione della Giornata Internazionale della Donna, martedì 8 marzo, alle 21, presso la Sala Consiliare del Comune di Lurago d’Erba, la Biblioteca Comunale proporrà un concerto per tutte le donne dal titolo “Il tempo galantuomo” a cura dell’ensemble musicale Gli speziali che, con strumenti dell’epoca, eseguiranno musiche di Antonio Vivaldi, Nicolas Chédeville, Francesco Saverio Geminiani e Johann Christian Bach.

​Nel corso della serata, tutte le signore presenti saranno omaggiate di una copia della raccolta di poesie “Schegge”, di Rosa Maria Bertelé Picotti (scomparsa lo scorso anno all’età di 92 anni dopo una vita dedicata alla famiglia, alla scuola e alla comunità luraghese), donata alla Biblioteca​ ​in più copie dagli stessi familiari dell’autrice. ​Ingresso libero.

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Gli Speziali
Silvia Tuja flauto traversiere (copia di un esemplare settecentesco di Carlo Palanca conservato in una collezione privata di Francoforte)
Elisabetta Soresina violoncello barocco (strumento originale francese del 1755)
Giuseppe Reggiori clavicembalo

L’ensemble si costituisce nel 2009 e vede confluire le ricche esperienze professionali di tre musicisti che, accanto alla loro attività solistica e orchestrale con gli strumenti moderni, hanno scelto di dedicarsi allo studio e all’esecuzione del repertorio barocco con strumenti originali. Grazie a un approfondito lavoro di ricerca filologica Gli Speziali propongono originali programmi da concerto che accostano ai nomi più noti del Settecento composizioni di autori meno famosi ma non per questo meno significativi e interessanti. offrendo preziose occasioni d’ascolto rivolte tanto ai cultori della musica antica quanto a chi abbia desiderio di conoscere l’alchimia che si annida nell’espressione artistica della musica barocca. Il Trio si apre inoltre a collaborazioni con altri solisti, in particolare vocali.

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Programma del concerto

A. Vivaldi (1678-1741) e N. Chédeville (1705-1782), Sonata in sol maggiore dal “Pastor fido” per flauto e basso continuo
A.Vivaldi (1678-1741), Sonata in la minore per violoncello e basso continuo
F.S. Geminiani (1687-1762), Sonata in sol maggiore per flauto e basso continuo
J.Ch. Bach (1735-1782), Sonata in sol maggiore per flauto e basso

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Gli interpreti

Silvia Tuja ha seguito gli studi classici diplomandosi contemporaneamente in flauto traverso presso il Conservatorio di Milano; nel 1985 si è laureata in lingue e letterature straniere moderne con una tesi sulla musicologia tedesca. Nel 1988 ha conseguito il Diploma Internazionale in flauto all’Accademia Superiore di Musica di Biella con il massimo dei voti, a conclusione di un triennio di studi con Peter-Lukas Graf. Svolge un’intensa attività sia nell’ambito della ricerca musicologica e della programmazione musicale in campo nazionale e internazionale, sia in ambito esecutivo come solista e in formazioni cameristiche e orchestrali. Cura traduzioni di carattere musicologico per numerosi editori e collabora con istituzioni quali Teatro alla Scala, Società del Quartetto, Ravenna Festival, Accademia Bizantina e Autunno Musicale. Da sempre interessata alle espressioni del flauto traverso nelle diverse culture e nelle diverse epoche, si è dedicata allo studio del flauto barocco e classico con Marco Brolli, perfezionandosi anche con Lisa Beznosiuk e Barthold Kuijken. Con i flauti storici ha inciso con gli ensemble Atalanta fugiens e Lo Stile galante, ha suonato sotto la direzione di Diego Fasolis per il Festival MITO a Milano e Cremona, con laVerdiBarocca e in Europa con prestigiosi gruppi internazionali
(La Risonanza, El Ayre Español …). Suona un flauto costruito dall’artigiano tedesco Martin Wenner, copia di uno strumento del torinese Carlo Palanca conservato in una collezione privata di Francoforte (1750 ca).

Elisabetta Soresina ha studiato violoncello con Luigi Veccia, Rocco Filippini e Mihai Dancila, diplomandosi brillantemente nel 1988 presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze. Nel 2010, sotto la guida di Paolo Beschi, ha conseguito il diploma di secondo livello di violoncello barocco con il massimo dei voti. È laureata in filosofia con indirizzo teoretico e tesi sull’interpretazione musicale. In giovane età ha vinto il 2° Premio al Concorso Nazionale Città di Sesto S. Giovanni e il 1° Premio al Concorso Fondazione Gianni Pozzato di Varese. Ha partecipato a vari corsi di perfezionamento, in Italia e all’estero, in Musica da camera e in Didattica del violoncello. Ha tenuto numerosi concerti in formazioni orchestrali, tra cui l’Orchestra RAI di Milano. Nel corso degli anni ha privilegiato la musica da camera: il trio con pianoforte (Abendlied Trio), il quartetto d’archi (Quartetto Shakti) e varie formazioni classiche e barocche (Trio Benedetto Marcello, Quartetto Devienne), dedicandosi ad un repertorio ampio, che spazia dalla musica del Seicento a quella contemporanea. Suona uno strumento francese originale del 1755.

Giuseppe Reggiori si è diplomato in pianoforte presso il conservatorio A. Boito di Parma perfezionandosi successivamente con P. Guarino, M. L. Franco, L. Romanini, S. Fiorentino e A. Lonquich. Nel 1989 ha ottenuto il secondo premio al Concorso Nazionale Città di Sesto San Giovanni per giovani musicisti. Ha suonato come solista con la Filarmonica di Stato di Bacau (Romania), con i Solisti della Moldavia (Romania), con la Camerata Ducale di Torino e con Il Diletto Moderno. Allo studio del pianoforte ha affiancato gli studi di composizione, canto gregoriano, organo, direzione d’orchestra e direzione di coro sotto la guida di L. Larsen, T. Kaljuste, K. Suttner, G. Graden, F. Bernius e F. Heyerich, risultando vincitore del primo premio assoluto al Concorso Polifonico Internazionale «Città di Tortona», della medaglia d’oro al XXV Concorso Corale Nazionale F. Gaffurio di Quartiano e del Gran premio F. Gaffurio per tre anni consecutivi. Ha collaborato con l’Orchestra sinfonica «G. Verdi» di Milano; dirige Il Diletto Moderno, formazione con strumenti d’epoca o copie filologiche. Appassionato di musica e strumenti antichi tiene regolarmente concerti come cembalista e organista.