ERBA – Si è svolta come ogni anno, la fiera per la festività di Sant’ Antonio Abate col tradizionale falò, bancarelle e luna park. Un viaggio tra divertimento e tradizioni.
Sfidando il freddo, il sindaco Marcella Tili, nella serata di sabato 16 ha dato il via alla tradizionale festa, aperta con il falò del maiale e i fuochi d’artificio, e proseguita poi nella giornata di domenica 17, con la funzione religiosa, la sfilata dei trattori per la benedizione e le immancabili bancarelle.
Nella tradizione cristiana, Sant’Antonio abate, detto anche sant’Antonio d’Egitto o sant’Antonio del fuoco è considerato il protettore degli animali domestici, per questa ragione il santo veniva celebrato con la benedizione degli animali sul sagrato della chiesa, mentre il falò simboleggia la purificazione del terreno da sterpi e foglie.
La storia invece ci racconta, che i canonici di Sant’Antonio utilizzavano il grasso del maiale come emolliente per curare le piaghe provocate la “fuoco di Sant’Antonio”.
La presenza delle bancarelle è ancora numerosa, anche se, come in molte altre realtà commerciali, il loro numero si è notevolmente ridotto rispetto agli anni passati.
Al fianco delle comuni categorie merceologiche, troviamo ancora alcune figure tradizionali, come la bancarella delle castagne o “marroni”, il miele, gli utensili in legno, formaggi e salumi della tradizione lombarda.
“Questa festa è molto sentita tra i cittadini erbesi e non, che accorrono numerosi ogni anno, questo è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione per il costante lavoro svolto in questi anni” chi parla è l’organizzatore della festa Enrico Gafforelli, che da più di vent’anni si occupa di organizzare e coordinare questo momento di incontro, ricordandoci che in origine gli erbesi portavano per la benedizione i loro animali e i prodotti della terra, mentre i giovani promessi sposi le loro fedi e parte del corredo, tutto questo per buon auspicio nei confronti del nuovo anno e celebrare il risveglio della natura.