Erba

Riapre il Presepe di Crevenna, natività tra gli antichi mestieri

Lorenzo Colombo 8 Dicembre 2015

Attualità, Erba

presepe crevennaERBA – Inaugura martedì 8 dicembre, alle 11.15, il Presepe di Crevenna, una tradizione portata avanti dal 2006 dagli Amici del presepe di Crevenna e Gli amici di Lilia.

Il presepe, ambientato tra vecchi opifici fedelmente ricostruiti, resterà aperto al pubblico sino al 24 gennaio presso la Villa Ceriani-Bressi della città.

Il Presepe è stato visitato in questi anni da circa centomila persone ed è ritenuto tra i più significativi d’ Italia e. grazie al Comune di Erba, è diventato un presepe permanente.

Iniziato nel 2006 da una ventina di persone, si offre all’occhio del visitatore ponendo accanto al grande avvenimento della Natività anche momenti di vita dell’uomo.

Gli artisti che si dedicano a queste rappresentazioni tipiche del Natale, trovano anche l’occasione per far passare un messaggio, usando il presepe come “veicolo di narrazione” per alcuni momenti storici anche di rilevanza locale. Qui è stato deciso di ricordare una cultura ed uno stile di vita che apparteneva a quelle generazioni vissute in questo territorio nei primi anni del novecento.

Questo presepe, vuole puntare su quel felice momento, celebrando la sacralità del lavoro come un sentimento religioso legato alle opere, alle fatiche e all’ingegno.

 

crevenna

 

 

Ogni anno lo scenario si arricchisce di nuovi particolari che si ispirano al mondo dei mestieri e delle attività più significative legate al territorio. Fra queste sono ben in evidenza le filande e gli opifici per la “trattura” e la lavorazione della seta, considerata “l’oro della Brianza”. La seta e tutta la sua lunga filiera è stata l’occasione di lavoro per migliaia di donne e ragazze poco più che bambine che hanno trovato, al pari degli uomini, un posto dignitoso nella conquista sociale ed economica, segnando un grande evento di quegl’anni: di tutte queste donne straordinarie, con gli zoccoli ai piedi ed il fazzolettone in testa, ci è sembrato giusto fare memoria anche in un presepe. Hanno sofferto e sognato; hanno dato tanto e lasciato tracce di pura saggezza; hanno fatto una storia che è quasi una leggenda!

Tutto questo mondo di filande, botteghe, segherie, magli, mulini e officine per la lavorazione del ferro, è stato ricostruito in una miniatura perfetta a movimento meccanico che lascia i visitatori letteralmente sbalorditi.

“Va dato grande merito a quel “mattatore” che guida il gruppo dei presepisti: è Angelo Garofoli. Dalle sue mani e da quelle degli amici-artisti è riemersa quella “cultura del lavoro” che apparteneva già ai nostri nonni. Angelo è stato definito “l’artigiano rinascimentale nato nel secolo sbagliato”. Ha lavorato giorno dopo giorno per diversi anni; ha girato a lungo per visitare i musei della seta nel comasco e nel lecchese. Insieme agli amici ha deciso di consegnare al futuro ed ai giovani dell’era digitale, il ricordo dei mestieri del nostro territorio: è riuscito a raccontare una storia di altri tempi che stava per essere dimenticata”, spiegano dal gruppo.

Tutti sono quindi invitati a vedere anche quest’anno il fantastico Presepe della città.