PONTE LAMBRO – Mensa: dopo le polemiche sui buoni cartacei (qui l’articolo) ecco il nuovo sistema di gestione messo a punto dalla maggioranza.
“Nei mesi scorsi abbiamo evitato di controbattere alle inesattezze strumentalmente preoccupandoci invece di definire e completare un percorso di riorganizzazione che rimediasse ai seri problemi che il sistema in uso continuava a causare – spiegano da Insieme per Ponte Lambro – Ora che il nuovo sistema di gestione è stato messo a punto, è però doveroso mettere fine al fastidioso stillicidio di informazioni scorrette e fare chiarezza”.
Prima di tutto va chiarito il perché l’Amministrazione ha dovuto cambiare il sistema di pagamento della mensa scolastica.
“Fedeli al concetto che quello che funziona non si cambia, non ci saremmo certamente sognati di modificare il sistema di pagamento del servizio di mensa scolastica se non si fossero sin da subito evidenziati problemi che ci hanno imposto di affrontare con urgenza questo tema – spiega Maria Teresa Agati, assessore ai Servizi Sociali – In primo piano, l’aumento esponenziale dei debiti nei confronti di Cir Food, l’azienda che gestisce la mensa scolastica. Per capire quanto fossero fuori controllo bastano due cifre: alla fine dell’anno scolastico 2012-2013 i pasti non pagati dai genitori ammontavano a €.7.040, alla fine dell’anno scolastico successivo (2013-2014) il debito era schizzato a €.21.821. Fin dai primi momenti del nostro insediamento ci siamo quindi trovati a dover prendere in mano una situazione a dir poco disastrosa: ho personalmente incontrato i genitori che avevano le cifre più pesanti (alcuni con debiti superiori ai 1.000 euro; un buon numero con debiti oltre i 500 euro) e ho preso atto del fatto che, mentre alcune famiglie avevano veramente una situazione economica molto pesante, altre invece approfittavano con assoluta tranquillità del fatto che, comunque, il sistema della ricarica elettronica che non permette il controllo immediato dell’avvenuta copertura, consente ai più furbi di mandare i figli alla mensa anche senza effettuare la ricarica. Non sono mancati gli atteggiamenti arroganti; chi del resto ha mandato per un intero anno i figli in mensa senza pagare, lo considerava quasi un diritto acquisito. Altri problemi, meno rilevanti ma da non sottovalutare, riguardavano errori relativi alla ricarica effettuata su codici sbagliati o al non puntuale conteggio dei pasti realmente consumati in relazione alle somme ricaricate…”.
Così l’Amministrazione hadeciso di intervenire, da un lato con un contributo per ridurre il costo del buono pasto per le famiglie con redditi più bassi: 50% per le famiglie con ISEE sino a €.5.000; 30% per le famiglie con ISEE sino a €.8.000 (riteniamo che una quota, anche minima, debba comunque essere pagata da ciascuna famiglia), dall’altro con un sistema che permettesse di avere un riscontro diretto ed immediato del fatto che il pasto da consumare fosse regolarmente pagato.
“Le valutazioni fatte durante l’intero anno scolastico 2014-2015 ci hanno infatti fatto capire che con il sistema della ricarica che non evidenzia l’avvenuto pagamento, i problemi non sarebbero stati risolti nonostante il contributo del comune e chi si era abituato a non pagare avrebbe continuato a farlo, anche se aveva i mezzi economici per farlo. Analizzando i sistemi in vigore anche nei comuni vicini al nostro, abbiamo visto che il sistema più semplice e facilmente comprensibile (e controllabile) da ciascuna famiglia è quello dell’acquisto dei buoni pasto. Dopo un paio di mesi di sperimentazione utilizzando i buoni cartacei prestampati e dopo aver controllato e codificato tutte le domande per il contributo comunale, dal 1° dicembre si passa a un nuovo sistema che abbiamo messo a punto con la collaborazione fattiva di Cir Food”.
Ecco quindi come funziona il nuovo sistema.
Per consentire la continuità con quanto avveniva negli anni precedenti, il gestore del servizio è sempre il Bar Sport, di Maurizio Conte, in via Gerett al Lambro. Ogni utente ha ricevuto una card con il proprio codice PAN. Inserendo nel computer in dotazione all’esercente il codice PAN utente, saranno stampati i buoni mensa personalizzati con il nome dell’alunno, nel numero richiesto; il sistema calcolerà la somma dovuta, già scontata per quegli utenti che avranno diritto al contributo comunale. Nessuna lista elencherà le famiglie che hanno diritto al contributo; i buoni sono tutti uguali e nessun colore o contrassegno identifica le eventuali riduzioni. I genitori riceveranno il numero di buoni , personalizzati con il nome dell’alunno, corrispondenti alla somma versata e la verifica dell’esattezza sarà pertanto immediata.
“Il buono pasto da diritto all’accesso alla mensa ma se un giorno il buono venisse dimenticato, non c’è problema: il bimbo mangerà lo stesso. È però evidente che se la “dimenticanza” si protraesse per più giorni, occorrerà intervenire magari verificando con i servizi sociali se c’è una vera, seria situazione di indigenza familiare; certamente non si arriverà però a quelle situazioni che abbiamo trovato in cui per mesi e mesi i pasti non venivano saldati – continua Agati – Abbiamo voluto incontrare personalmente tutte le famiglie che hanno diritto alla riduzione; per questo i primi buoni a costo ridotto sono stati venduti in comune; abbiamo monitorato i primi mesi di gestione del servizio attraverso i buoni ed abbiamo visto che (mentre non si sono evidenziati problemi significativi) c’è una apprezzabile regolarità nei pagamenti; stiamo quindi con soddisfazione vedendo che sarà possibile affrontare la nuova gara per la gestione della mensa scolastica senza la zavorra dei debiti fuori controllo che abbiamo dovuto nostro malgrado prendere in mano e che, soprattutto, si sta ripristinando la necessaria equità nei confronti di chi ha sempre pagato correttamente il servizio”.