Lurago d'Erba

Lurago: don Angelo lascia la comunità dopo 32 anni

Lorenzo Colombo 17 Agosto 2013

Attualità, Lurago d'Erba

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LURAGO D’ERBA – Don Angelo Luinetti lascia il paese. A comunicarlo alla comunità è stato il parroco don Carlo Leo, durante la messa spiegando che la scelta dell’ex parroco del paese è stata dettata per potere meglio prendersi cura della propria salute.

“Abbiamo appreso nel corso delle celebrazioni eucaristiche domenicali, direttamente dalla viva voce di don Carlo, che, a causa del graduale ma inesorabile affievolirsi delle sue forze, don Angelo ha deciso, sulla scorta di un’attenta riflessione, non esente da profonda e intima sofferenza, di ricorrere alle cure di un centro specialistico di Prospiano, in provincia di Varese, che riserva, al suo interno, alcune stanze per l’accoglienza e la degenza di sacerdoti anziani non più autosufficienti”, ha spiegato il sindaco Federico Bassani, che a nome dell´amministrazione comunale e della comunità di Lurago d´Erba, ha voluto indirizzare un messaggio di saluto e di ringraziamento a don Angelo.

La comunicazione è giunta proprio all’inizio della settimana in cui ricorre il centenario di dedicazione della Chiesa Prepositurale, per cui don angelo si tanto si è prodigato, non ultimo anche per i lavori di restauro che la restituiranno alla sua bellezza originale. “Lascia la nostra Parrocchia, dopo averla guidata ininterrottamente per ben 29 anni, dal 1981 al 2010, anno in cui, sia per i sopraggiunti limiti di età sia per il deteriorarsi del suo stato di salute, ha rimesso il suo mandato nelle mani del vicario episcopale. In seguito, ha scelto di continuare a vivere in paese con la discrezione e l’umiltà di sempre, lontano dalla luce dei riflettori, dedito alla preghiera silente e costante per il bene della comunità luraghese – continua il primo cittadino –  Superata la sorpresa per la notizia arrivata senza preavviso, sentiamo ora l’urgenza e il bisogno di stringerci intorno a lui in un simbolico abbraccio, l’unico che don Angelo, tanto schivo e riservato da apparire, a uno sguardo superficiale, quasi freddo e distaccato, ma in realtà umanissimo e sensibile, accoglierebbe senza imbarazzi. Lo ringraziamo, infine, con il cuore gonfio di gratitudine, per l’insegnamento e l’esempio autorevole con cui, quasi presago dell’odierna crisi, più spirituale che economica, non si è mai stancato di richiamare tutti, credenti e non, a uno stile di vita inattuale e scomodo, improntato a una maggiore sobrietà e serietà, unici veri antidoti alle sirene dell’individualismo, del successo e del profitto fine a se stesso. Ci piace infine ricordare come abbia sempre spronato, specialmente i più giovani, a un maggiore impegno in ambito sociale e politico perché contribuissero concretamente all’edificazione di una società più giusta e solidale e alla realizzazione di un umanesimo integrale”.