COMO – Una vera e propria mobilitazione per dire un “no” secco al pedaggio della nuova tangenzialina comasca. Un tratto di poco più di due chilometri su cui la Regione vuole imporre di pagare 60 centesimi a ogni automobilista che la percorre.
Ieri, martedì 15 settembre, presso il Municipio di Como si è tenuto un incontro su questo caldo tema, a cui hanno aderito una trentina di sindaci della zona tra cui Albese con Cassano, Ponte Lambro, Lipomo, Lurago d’Erba, Merone, Lambrugo, Bulgarograsso, Villa Guardia e molti altri. Tutti uniti per dire “no” all’istituzione del pedaggio.
A supportare il comitato, nato spontaneamente e che ora sta raccogliendo sempre più consensi, lo stesso Comune di Como, nella persona del primo cittadino, Mario Lucini.
Dall’incontro è emersa la volontà di andare a predisporre un documento da presentare all’attenzione di Regione Lombardia e Ministero delle Infrastrutture per chiedere la non tariffazione del nuovo tratto di tangenziale che collega Albate con Villa Guardia, andando ad applicare un pedaggio “sostenibile” per tutte le connessioni tra a Pedemontana e l’Autostrada A9 e ridistribuendo così gli incassi in maniera più equa, senza gravare eccessivamente sui soli cittadini del comasco.
A questo proposito, i cittadini interessati possono firmare la petizione sia presso la sede Uil di Como che la Cna. Per avere maggiori informazioni al riguardo è inoltre a disposizione il gruppo Facebook “No al pedaggio per la tangenziae”, che la Uil di Como ha avviato anche una raccolta firme, così come Cna, ma in molti altri in queste ore stanno aderendo all’iniziativa. In rete anche il gruppo Facebook “No al pedaggio per la tangenziale”, arrivato oggi quasi a 4000 “likes”.