Camere di commercio. Cgil: “rispettati i diritti dei lavoratori”

Lorenzo Colombo 8 Agosto 2015

Economia/Lavoro

cgilCOMO – La normativa nazionale che prevede l’accorpamento delle Camere di Commercio, con il passaggio da 105 a 60 Camere di Commercio, il riordino delle funzioni e la graduale riduzione del contributo Camerale versato dalle imprese, interesserà direttamente anche il personale della Camera di Commercio di Como. Per la Fp Cgil di Como devono essere tutelati gli attuali livelli occupazionali, e le professionalità in essere, degli attuali 61 dipendenti della Camera di Commercio di Como.
“Il personale interessato ha un bagaglio di professionalità utile al mondo delle imprese sul quale in questa crisi è opportuno e necessario investire. Non può subire drastiche e sconclusionate riduzioni e tagli come avvenuto per altri enti della Pubblica Amministrazione. In merito alle ipotesi di accorpamento tra gli istituti Camerali dei territori Lombardi, nello specifico relativamente a Como, la FP CGIL di Como è disponibile ad un confronto che permetta di salvaguardare tutto il personale e tutte le professionalità in esso presenti – spiegano dalla Cgil – Se le indicazioni arriveranno dall’alto (presumibilmente da Unioncamere Lombardia) ci aspettiamo di essere convocati sia come livello Regionale (ad oggi a fronte delle richieste presentate da parte della FP Lombardia non è calendarizzato nessun incontro) sia come Segreterie Territoriali per quanto riguarda Como. Il personale della Camere di Commercio vivrà nei prossimi anni molti cambiamenti, il nostro compito sarà di richiedere il rispetto delle norme e dei diritti contrattualmente previsti. Il presupposto su cui poter ragionare in termini di riordino camerale è quello secondo il quale le attuali funzioni, attività e competenze gestite dalle Camere di Commercio non possono essere gestite senza il personale ad oggi ad esse afferenti”.