Poste: per la Slc Cgil no al documento della Regione

Lorenzo Colombo 12 Maggio 2015

Economia/Lavoro

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COMO –  Dopo un’attenta analisi del documento provvisorio della Regione Lombardia, redatto per contrastare le chiusure degli uffici postali in provincia, la Slc lariana rileva una sottovalutazione del danno che, se confermate, le scelte di Poste Italiane arrecheranno al territorio.
«L’unico segnale positivo – afferma il segretario provinciale Giovanni Fagone – arriva per la Tremezzina e solo perché la scelta aziendale era in contrasto con la legislazione vigente. Nessun rilievo viene suggerito per gli uffici di Como tre e Bulgorello per il quale l’azienda, oltre ad aver fatto lavori di sicurezza e ammodernamento, aveva registrato una forte protesta e una grande mobilitazione dei cittadini». Preoccupa la totale mancanza di analisi per tutti gli uffici chiusi a giorni alterni che, da sempre, determinano i maggiori disagi per i cittadini.
«Tutta la zona Como lago Est – rincara Fagone – dal punto di vista morfologico e già sinonimo di criticità viabilistiche che, sommate alla chiusura alternata degli uffici ,amplificherà le problematiche soprattutto per i disabili e gli anziani».
La Provincia di Como, se Poste Italiane non muterà il progetto industriale , vedrà ridotta la sua capacità di servizio. «Negli ultimi 5 anni – conclude Fagone – sono stati soggetti a chiusura alternata già quaranta uffici e sempre nelle stesse aree. Chiediamo a Regione Lombardia che, oltre a un confronto con i sindacati, assuma l’impegno di modificare il piano Poste Italiane nell’interesse di tutti, cittadini e lavoratori. A questo proposito, oggi il consiglio si riunirà e discuterà della situazione».

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