Castelmarte

A Castelmarte si presenta il romanzo di Gianluca Alzati

Lorenzo Colombo 22 Aprile 2015

Attualità, Castelmarte

piccola staffetta castelmarteCASTELMARTE – Come si fa da genitori, da insegnanti e da educatori a trasmettere ai ragazzi del nostro tempo l’amore per la libertà conquistata in Italia dalla Resistenza il 25 Aprile del 1945? È questa la difficile domanda dalla quale prende le mosse e prova a dare delle risposte questo piccolo romanzo. I protagonisti e narratori sono un gruppo di ragazzi, studenti della generazione digitale, che crescono alle prese con la diversità, i pregiudizi, la perdita dei valori, ma che durante l’avventura della loro crescita, guidati da una giovane partigiana novantenne, scoprono la solidarietà, l’integrazione e il fascino di ideali che sentono di dover tramandare con passione alle generazioni future. In occasione del settantesimo anniversario della Liberazione (25 aprile 1945 – 2015), il prof. Gianluca Alzati presenta venerdì 24 aprile, alle ore 20.45 nella Sala Est del Comune di Castelmarte CO), il suo ultimo romanzo dal titolo: “Piccola staffetta” (Bellavite Editore).

Con questo racconto l’autore, docente presso l’Istituto Comprensivo Statale di Cassago Brianza Agostino di Ippona, intende parlare ai giovani della Resistenza. Lo fa prendendo spunto dalla vicenda di Lidia Menapace che, giovanissima, prese parte alla Resistenza partigiana e nel primo dopo guerra fu impegnata nei movimenti cattolici, in particolare con la FUCI (Federazione Università Cattolica Italiana), la quale sarà presente alla presentazione del libro. “La paura esiste ed è naturale. Il coraggio è proprio la capacità di vincere la paura. Vi racconto un episodio di quando facevo la staffetta”. Lidia Menapace è stata una giovane staffetta partigiana, docente universitaria, senatrice della Repubblica.

Oggi – dice – “Voglio passare il testimone a loro che sono le nuove, piccole grandi staffette del nostro futuro”. Lo fa diventando “personaggio” dell’ultimo libro di Gianluca Alzati, un romanzo di formazione che riesce nell’intento di raccontare la Resistenza e la Resistenza in Brianza a un gruppo di ragazzi di Monza, alle prese con gli ultimi giorni di scuola, la preparazione degli esami di terza media, ma anche i pregiudizi, le rivalità, i primi amori. Così la storia di settant’anni fa si intreccia con la storia di oggi, quella della generazione digitale, in una staffetta che non è solo metaforica. Marco, il giovane protagonista, non ha un grande amore per lo studio, deve fare i conti con la crisi del matrimonio dei suoi genitori, si ritrova anche a dover scrivere una relazione sulla Resistenza, quasi come “punizione” per una copiatura durante un compito in classe. Il suo professore però ha visto giusto: perchè dopo un facile “copia-incolla” da internet, Marco inizia ad appassionarsi alle azioni partigiane e l’incontro con Lidia è provvidenziale. Presto al racconto di Lidia si affiancano anche le voci di Rosella e Milena, figlie dei partigiani Giovanni Battista Stucchi ed Enrico Bracesco. Non solo Marco, ma anche i suoi amici, Kira, Chiara e Davide, sono sempre più coinvolti dai racconti di vita vissuta. Insieme scoprono la solidarietà, l’integrazione e il fascino di ideali che passano come in una staffetta alla loro generazione. E loro sono ormai pronte per raccoglierne il testimone. (Rosella Redaelli – Rubrica “Vivere con i libri” , Libro del mese, Vivere, numero 91, marzo 2015, Bellavite Editore) Simbolicamente Lidia intende consegnare ai giovani il “testimone”, perché essi rappresentano “le nuove, piccole grandi staffette del nostro futuro”. Lo fa nel contesto monzese attraverso alcuni adolescenti alle prese con gli esami di terza media. Il romanzo si avvale del patrocinio dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani dl’Italia), sede di Monza.

Locandina PICCOLA STAFFETA - CASTELMARTE definitiva