INVERIGO – A rispondere alla forte denuncia apparsa su Facebook ( vedi articolo) sono gli stessi ragazzi che ogni pomeriggio si incontrano sotto a quelle che loro amano chiamare “le nicchie”. “Non nascondo che mi sono molto risentito di essere chiamato ‘drogato assassino’ senza una reale motivazione – dichiara Mauro Manzella, 21 anni, inverighese dalla nascita – Ci ritroviamo lì da quest’estate e in tutto questo tempo abbiamo cercato di tenere quel posto il più pulito possibile, tant’è che il bidone dell’immondizia lo abbiamo dovuto portare noi, ben sapendo che saremmo andati incontro all’ira delle persone del paese. Non si sono mai registrati casi di minacce o ‘sguardi cattivi’, anzi, un sacco di persone, anziane e non, vedendoci hanno voluto scambiare due chiacchiere con noi”.
Una circostanza riportata a sostegno del gruppo anche da un altro inverighese, che li ha proprio visti in azione mentre ripulivano la zona. “Perfino i volontari della associazione ‘Le Contrade’ dopo averci visto pulire ci hanno chiesto se volessimo collaborare con la loro associazione. Perché la gente parla, ma non sa che amiamo il nostro paese più di qualsiasi altro”.
Manzella smentisce categoricamente che all’interno della loro cerchia circolino siringhe o droghe pesanti: “Se nessuna forza dell’ordine è venuta a fare dei controlli è perché evidentemente non abbiamo mai fatto male a nessuno. Se è successo, di certo non sono stati ‘frequentatori abituali’, ma qualche personaggio che quel posto lo visita raramente. Non voglio accusare nessuno però, non avendo la sicurezza di quel che è successo”.
Seppure lo spettro della droga sembra essersi allontanato dai piedi della Rotonda, resta il fatto che in paese non ci siano luoghi di incontro per i giovani ad eccezione degli oratori, costringendoli a inventarsi centri di aggregazione dove capita. “Personalmente mi impegnerò a cercare di creare un ‘collettivo’ che si muova per riuscire a creare un spazio sociale adatto a tutti (giovani e non) ad Inverigo – conclude il 21enne – Era una cosa alla quale pensavo da un po’, ma che reputavo impossibile, invece quello che è successo mi ha dato almeno un input per provarci. Ora vedremo di imboccarci le maniche per ottenere finalmente qualcosa”.